...per il recupero della memoria storica, per la difesa, il riscatto ed il futuro del popolo meridionale, per una vera rappresentatività politica del Sud...

mercoledì 30 giugno 2010

L'INTERVENTO DEL PRESIDENTE LETTIERI ALL'ASSEMBLEA DELL' UNIONE DEGLI INDUSTRIALI DI NAPOLI

un accorato e condivisibile intervento del presidente LETTIERI;
una domanda : " D'accordo Presidente...ma Lei crede che ciò cui auspica, e che noi condividiamo, su Napoli sia possibile concretizzarlo con le attuali forze politiche?"



Lettieri: Napoli è un tesoro nascosto, ma alla città serve una sveglia " Quest’assemblea coincide con l’inizio delle celebrazioni dell’unità d’Italia e ciò mi spinge a fare qualche considerazione sul rapporto tra Nord e Sud. Le stesse divisioni politiche oggi sembrano sbiadire di fronte alla frattura culturale che c’è oggi tra Nord e Sud. A noi meridionali tocca fare di più e fare meglio", ma il Mezzogiorno, per Lettieri, è l’unica area che può far compiere al Paese un balzo in avanti. O ci si rassegna a lasciare al Mezzogiorno il ruolo di fanalino di coda dell’Ue, o si lavora su di esso. Il Sud non può rassegnarsi alla marginalizzazione e all’oblio. Se è vero che la qualità della vita e la competitività del Mezzogiorno dipendono in larga misura dalla qualità dei servizi è ovvio che su questo piano gli imprenditori possono ben poco. Bisogna rivendicare la giusta attenzione da parte del Governo nazionale. E bisogna guardare al futuro, a coloro che ne hanno le chiavi, i giovani. Quello di cui abbiamo bisogno più di ogni altra cosa sono le energie dei giovani, le loro idee. Ai giovani bisogna trasmettere la passione di fare imprese contrastando l’ideologia del posto fisso. Ai giovani bisogna offrire un ambiente dinamico. Nell’ultimo decennio 250 mila neodiplomati e neolaureati hanno abbandonato il Mezzogiorno, una drammatica emorragia di cervelli. Oltre 65 miliardi di euro investiti dal Sud per i propri giovani sono andati in fumo. La Campania? Alla Campania tocca il ruolo guida nel Mezzogiorno, ma siamo primi per indice di povertà e ultimi per Pil pro capite: servono scelte coraggiose...
Napoli deve valorizzare la propria posizione strategica all’interno del Mediterraneo. Napoli deve farcela..."Una Napoli più efficiente e solidale potrebbe crescere a un ritmo annuo del 4 per cento", secondo Lettieri. "Questa città è un tesoro nascosto - dice Lettieri - Un tesoro di natura e arte, di cultura, un tesoro demografico, ricchezze che vanno dissotterrate con tenacia. Progetti, ritmi e scadenze sono il segno di una sfida con il tempo che non si può lasciare cadere. Il nostro compito - afferma l’industriale - resta quello di dare la sveglia". "In questi anno ho sollevato dibattiti pubblici aspri - conclude Lettieri -: questo non significa fare politica, ma curare gli interessi di Napoli. Questa è la mia ultima assemblea da presidente: sei anni che hanno rappresentato un’esperienza straordinaria".
Fonte : Napolipuntoeacapo

lunedì 28 giugno 2010

"Insieme per la Rinascita" risponde a Luca Zaia :

Ecco il video-comunicato del Movimento meridionalista"Insieme per la Rinascita "dopo i pesanti attacchi del governatore LUCA ZAIA rivolti al movimento suddetto e a tutti i meridionalisti.

Come sempre, bravi e puntuali, i nostri amici ed alleati. Complimenti e avanti così!

domenica 27 giugno 2010

A DISTANZA DI POCHE ORE DALLA PROTESTA CONTRO LA LEGA IL MINISTRO ZAIA, GRAN PENSATORE CHE HA CONTRIBUITO A FOTTERSI I FONDI FAS DEL MEZZOGIORNO PER PAGARE LE QUOTE LATTE AI COLTIVATORI PADANI, SI PREOCCUPA (FORSE GLI BRUCIA QUALCOSA!), DI RISPONDERE STIZZITO!


Alle proteste dei cartelli contro i leghisti poco graditi, esposti da oltre 100 esercizi napoletani, alla distribuzione e visione dei nostri volantini (Partito del Sud + Insieme per la Rinascita) che invitano a comprare prodotti del Sud contro l'avvento del loro taroccato federalismo - portati e fatti visionare alla stampa dai ragazzi di Insieme per la Rinascita nella riunione di ieri Sabato 26 allo storico Bar Gambrinus di Napoli - il ministro (sic!) s'è preoccupato di appellare il tutto come "struggenti sciocchezze" invitando i gruppi meridionalisti ad andare a lavorare, meravigliandosi della nostra non comprensione alla loro magna proposta di federalismo!

Che Zaia fosse poca cosa e un ignorante non ci meraviglia : del resto se no che leghista sarebbe? Diamine...un minimo di coerenza! Un vero leghista è tale se fedele al suo ruolo di : duro di comprendonio, fermamente con una interessata visione solo nordcentrica, mediamente coglione e saldamente ignorante!

Complimenti ministro : Lei è un vero leghista!

Andrea Balìa Partito del Sud - Napoli

sabato 26 giugno 2010

MARADONA : UN GRANDE!

avevamo ragione a dire che bisogna tifare Argentina!

Una conferma dalle parole di quello che è stato il più grande calciatore di tutti i tempi e oggi tecnico della nazionale argentina ai mondiali in Sudafrica.
In un'intervista, in data odierna, ha dichiarato davanti ai taccuini e alle telecamere di tutto il mondo il suo amore per Napoli "dove 7 anni della mia vita sono valsi 14", del suo desiderio - prima o poi - di diventare allenatore del Napoli, e l'invito ai tifosi partenopei a credere che egli non potrà mai parlare male di loro e di questa città che porterà sempre nel suo cuore, e che sa bene cosa vuol dire avere vinto col Napoli e il significato di quei titoli e di quelle vittorie per i napoletani!

Che dire : tifate per chi volete, ma noi tiferemo sempre per Diego!

Poco da aggiungere : ABBIAMO AVUTO IL MEGLIO! ANCHE NEL CALCIO!

Andrea Balia Partito del Sud - Napoli


venerdì 25 giugno 2010

Napoli, aumentano i negozi con il cartello "anti - leghisti". Un azienda lancia il cartello dedicato a Bossi :
"io non posso entrare!"



“In questo locale non sono graditi i leghisti”, cominciata da una pizzeria napoletana la protesta contro le continue offese del Carroccio al Meridione si estende, fino a contare 20 negozi. Gelatai, bar, negozi di scarpe, agenzie di viaggio: tutti e 20 a esporre lo stesso cartello.
L’offensiva partenopea era stata avviata dal commissario dei Verdi della Campania Francesco Emilio Borrelli e dal titolare di ”Napolimania” Enrico Durazzo, con l’annuncio ”Dopo gli ultimi insulti contro i napoletani non sono più graditi i leghisti in questo locale. Firmato: La Direzione”.
E la rivolta coinvolge anche i napoletani del mondo. ”Alcuni emigranti da Milano – continuano Borrelli e Durazzo – ci hanno scritto che stamattina, dopo tanto tempo, hanno avuto il coraggio di rialzare la testa contro le continue umiliazioni subite quotidianamente dai leghisti a causa delle loro origini meridionali. E’ la prima volta che stiamo reagendo in modo duro e non ironico ai barbari leghisti”.
”Le aziende del Nord realizzano il 90% dei prodotti campani e napoletani”, continua Gino Sorbillo, titolare dell’ omonima pizzeria ai Tribunali. ”Si prendono i nostri soldi e utilizzando i nostri marchi e brand e poi ci insultano pure – aggiunge Sorbillo – tutto ciò deve finire e quindi abbiamo deciso di rispondere colpo su colpo: una piccola azienda campana sta producendo anche dei cartelli dove e’ ritratto Umberto Bossi con la scritta ”io non posso entrare”. ”Stiamo realizzando – concludono Borrelli e Durazzo – una importante iniziativa antileghista con la vera storia dei padani, una realtà di cui tutta l’Italia dovrebbe vergognarsi: il ministro dell’ Interno Roberto Maroni, che verra’ nei prossimi giorni in Campania, è ben venuto a Napoli come rappresentante del governo ma non come leghista”.


Pubblicato da NON MI ARRENDO a 6/25/2010 06:21:00 PM 0 commenti
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giovedì 24 giugno 2010

UNA FIGURA BARBINA DELLA NAZIONALE ITALIANA AI MONDIALI DI CALCIO IN SUDAFRICA : FUORI AL PRIMO TURNO, 2 PAREGGI E LA PERLA FINALE DELLA SCONFITTA CON LA SLOVENIA!



Molti ci chiedono perchè tifiamo ARGENTINA! Proviamo a spiegarvelo :


1) innanzitutto questa squadra vergognosa si fa fatica ad amarla e condividerla!

2) non possono pretendere che dovremmo sentirci italiani solo quando gioca la nazionale di calcio e quando si suona quella marcetta dell'inno di Mameli! Italiani dovremmo esserlo sempre : e non lo siamo quando parla Bossi che ci governa, quando Marchionne propone un diktat anticostituzionale e vessatorio contro gli operai del Sud senza che lo Stato glielo impedisca! Quando si fregano i fondi FAS del mezzogiorno! Quando spendono una barca di soldi per festeggiare l'unità continuando a raccontarci la favola del Risorgimento, e occultando tutte le tragedie che hanno comportato quegli eventi per il SUd!

3) il tricolore e quella nazionale rappresentano ciò e, se permettete non ci identifichiamo! Se il Sud tornerà ad avere pari dignità e il ruolo che gli spetta nel paese, riconoscendogli il maltolto e raccontando le verità storiche, non avremo remore a sentirci identificati da questa squadra di calcio!

4) Maradona, che guida l'Argentina, è stato l'unico (nel mondo del calcio) ad aver dato dignità, titoli e restituito orgoglio a Napoli e a tutto il Sud! Ha compreso e rivendicato quelle vittorie come il riscatto contro lo strapotere del Nord!

5) L'Argentina ha accolto migliaia d'emigranti (causati da quell'unità truffaldina), tra cui un mare di meridionali (basta leggere i cognomi dei suoi calciatori!)

Quindi, se permettete, propendiamo con entusiasmo a indirizzare i nostri favori ed il nostro sano tifo calcistico per questa nazionale, la cui fantasia nel gioco, le radici dei suoi abitanti e giocatori, e il carisma del suo leader - tanto vicino sempre ai napoletani - , ce la fanno sentire più vicina alle nostre passioni sportive.

Andrea Balìa Partito del Sud - Napoli



Pino Aprile intervistato a "Mizar" su Rai 2 Sabato 19 Giugno 2010

(purtroppo alle ore 1,oo di notte...)

Ancora una volta Pino Aprile, lo scrittore alla decima ristampa in pochi mesi col suo libro "Terroni", da una serie di esaurienti risposte sulla vera storia del Sud!

da non perdere...

mercoledì 23 giugno 2010



Ultimo atto : le minacce ed il ricatto!



Certo che ce ne vuole a portare pazienza….E’ una storia nata un secolo e mezzo fa con una guerra d’invasione, tragica, iniqua, e con tutti i peggiori aggettivi che possono venirci in mente. Le guerre però, in una percentuale maggiore, dopo essere state apportatrici di lutti, massacri, disastri, ecc.. sono seguite da un periodo di ricostruzione che porta di solito ad una realtà nuova e ad aneliti di progresso e alla voglia di creare un paese, possibilmente, migliore di quello precedente, fatto di pace sociale e regole nuove di convivenza.
In casi, fortunatamente, di numero inferiore, ciò non succede e la guerra è solo l’inizio, è solo l’elemento primario, forte e scatenante, della discesa nel baratro del degrado progressivo economico, strutturale, sociale e, talvolta anche morale, del paese sconfitto che ha subìto l’evento.
E’, purtroppo, il caso del Sud di questo paese denominato Italia : una discesa agli inferi senza fine!
Grande fortuna è, almeno e di sicuro, che il cosiddetto meridione è figlio d’una storia plurisecolare fatta di costumi e tradizioni forti e pregnanti, di una cultura costruita attraverso le sue eccellenze che lo hanno segnato e attraversato come un fiume che lascia la sua impronta nel suo defluire. Arte, monumenti, atti politici, e quant’altro sono lì a testimoniarne la sua storia.
Questo ci fa essere, pur se in ginocchio, mai domi perché consci della grandezza che ci appartiene, che è nelle nostre radici. Il tutto ovviamente alla sola condizione di essere consapevoli di ciò, di conoscere la propria storia, d’averne memoria e orgoglioso senso d’appartenenza. Se di ciò ne siamo possessori il futuro non potrà che tornare ad essere il nostro, non potremo non riscattarci per ridare una prospettiva di dignità alla nostra terra e ai nostri figli.
Nel frattempo ci è toccato vedere la nostra gente vessata, i nostri territori mortificati, i nostri valori dileggiati fino a questi ultimi giorni. Governanti cialtroni, affaristi della peggior risma, xenofobi che fanno dell’ignoranza il loro verbo (“ciucci e presuntuosi” come si usa dire a Napoli), vomitano le loro leggi insulse e i loro slogan pieni di fiele contro un Sud che ritengono un malato terminale cui assestare gli ultimi colpi per liberarsene definitivamente, spolpando – se possibile – gli ultimi resti.
Ormai siamo all’atto finale.
Prima le minacce leghiste di reclamare la secessione, poi d’avere le baionette di dieci milioni di leghisti del Nord pronte a scendere in campo. Evidentemente bisogna che oltre a ritornare sui banchi di scuola per imparare meglio un po’ di storia, Bossi e compari tornino pure a imparare a far di conto. Se si volesse dar credito ai suoi dieci milioni di combattenti vorrebbe dire che il suo vergognoso partito, se la matematica non è un opinione, ha circa il 25% dei voti degli italiani. La qualcosa non ci risulta se non ci siamo distratti a tal punto.
Minacce, insomma, perché passi il federalismo taroccato da loro proposto. Minacce di cialtroni che si permettono di cantare “noi non siamo napoletani”, come se non ce ne fossimo accorti che sono ben altra cosa d’un napoletano : purtroppo per loro non ne hanno vivacità mentale, ironia, estroversione sociale, creatività, e non ne posseggono la storia.
Ma oltre alle minacce adesso dobbiamo subire anche il ricatto. Quello attuato dalla più grande azienda d’auto, anch’essa del Nord, attuato nei confronti degli operai del Sud e delle loro famiglie. Ricatto è la parola giusta, perché altro non è che un diktat, senza contrattazione, per poter far funzionare lo stabilimento di Pomigliano d’Arco. Una vergogna, anticostituzionale che bypassa tragicamente lo statuto dei diritti dei lavoratori, e che uno Stato serio avrebbe impedito solo di proporre e fatto rimangiare al primo accenno. La stessa azienda che ha ricevuto per anni, e ripetutamente, danaro e agevolazioni d’ogni genere, che abbiamo pagato tutti, compresi quei lavoratori ricattati del Sud.
La stessa azienda che ha sfruttato gli operai polacchi promettendo loro di restare in quella terra se avessero accettato quelle condizioni capestro, tenendo alti i ritmi produttivi. Una lettera di quell’altra povera gente è stata inviata a Pomigliano, perché i meridionali sappiano dei truffaldini intenti già attuati altrove e delle promesse non mantenute.
La Fiat, ottenuto quanto chiede, passerà tra qualche anno a proporre lo stesso giochino in altri luoghi e paesi da sfruttare.
E il Sud, con le famiglie da mantenere e i reali problemi di sopravvivenza, ha ieri risposto “si” con un cappio alla gola nella percentuale del 62% al referendum d’adesione alle loro vergognose condizioni. Ma manco basta, è di oggi che la Fiat è delusa, che s’aspettava un consenso più plebiscitario (e loro si che sono esperti di plebisciti truffa, che – almeno questo – non hanno potuto manipolare!).
Un mio amico diceva che al limite lo si può anche prendere in quel posto, ma poi pretendere che si sbattino anche le mani è un po’ troppo! Ecco, la Fiat, vuole che gli operai del Sud debbano anche sbattere felici le mani.
Io dico che il fatto che oltre il 30% di loro abbia risposto “no” è un risultato notevole di grande dignità, nonostante le necessità di quegli uomini e dei loro cari, che testimonia la grande dignità che c’è ancora in un popolo.
Per finire potremmo dire che siamo alle battute finali del dramma messo in scena 150 anni fa.
Oltre ad un comprensibile senso di sollievo perché il tutto si avvii al termine adoperiamoci in ogni modo perché la tragedia veda una fine, ed un grande popolo s’organizzi per autorappresentarsi sulla scena politica dove cantare : “ noi sì che siamo napoletani!”.
Andrea Balìa


BUFFON...ATE MONDIALI !

Gino Giammarino



La sera in cui sono state diramate le convocazioni per la nazionale di calcio degli italiani ero in auto, nel solito traffico della Tangenziale di Napoli, unica a pagamento nel bel paese. Coinvolto nel classico ingorgo a croce uncinata (vedi: “Così parlò Bellavista” – ndr), ingannavo il tempo ascoltando la trasmissione radiofonica “La Zanzara” condotta, brillantemente come sempre, da Giuseppe Cruciani in compagnia di Luca Telese. Fu proprio quest’ultimo a commentare in maniera esplicita: “…Questi nomi sono l’ennesimo segnale e la conferma di un Paese che non cambia mai…”.Non credo ci sia bisogno della mia traduzione per spiegare l’amara considerazione di Telese incentrata sul paese dei furbi e delle pastette. In queste giornate di tifoseria ipocrita e farisaica osservo una squadra infarcita da otto giocatori juventini nella peggior annata della (forse troppo) vecchia signora. Annoto la presenza tra i pali di un Gigi Buffon che ha avuto problemi fisici durante tutta la passata stagione e che si è, poi, regolarmente quanto nuovamente infortunato. Nei miei appunti non trovo l’utilizzo di Morgan De Sanctis, al contrario del raccomandato bianconero e sponsorizzato da grosse aziende imbottigliatrici di acque minerali, né mi risulta ancora esser stato schierato Cristian Maggio. Tantomeno posso ascrivere, in una squadra non solo noiosa e prevedibile, ma anche astemia alla rete, la ricomposizione dello scoppiettante tandem udinese Di Natale – Quagliarella.

Eppure da parte di tanta stampa sportiva “nazionale” non si trova il coraggio di trattare Marcello Lippi per quello che è davvero: evidentemente troppo preoccupata di non poter evntualmente salire su quel fantomatico carro del vincitore, come da minacce in conferenza stampa camorristicamente messe in campo. A memoria d’uomo, l’unica volta che il Marcello nazionale abbia messo in campo qualcosa di serio. E allora, non solo continuo orgogliosamente a tifare per l’Argentina del brigante Maradona, ma aggiungo di più: tra la Slovacchia e l’Italia, che guardo con lo sportivo e sereno distacco dovuto a due nazionali straniere, permettetemi una piccola preferenza per l’unica squadra dove un napoletano gioca sicuro da titolare. Dai, Marekiaro, a Napoli siamo tutti (i tifosi veri che vanno allo stadio e non quelli da mondiale) con te: gonfia quella rete di un paese capace solo di fare…autogol!

Gino Giammarino

Fonte : il Brigante.it
INSIEME PER LA RINASCITA ALLA CARFAGNA :
" NO AI FESTEGGIAMENTI DEI 150 ANNI DELL'UNITA' " !


Ricevo e posto da Insieme per la Rinascita:
ENNESIMA CENSURA !!!!
Solo oggi l'avevamo notato: facebook ci aveva cancellato il video che avevamo caricato un mese fa circa;video ove spiegavamo i motivi per cui i milioni di euro da destinare ai festeggiamenti dei 150 anni dell'unità diItalia fossero roba sprecata. L'Italia cade a pezzi e il governo invece di destinare milioni e milioni di euro alla sanità,infrastrutture,scuole,lavoro ecc.. li adopera per organizzare delle pompose feste; soldi gestiti,poi,dai soliti volti noti. Ad ogni modo stasera ripubblichiamo il video e dopo 10 minuti ci arriva la notifica di facebook: "Ti abbiamo cancellato il video perchè vi è stata una presunta violazione di copyright". Ora è molto singolare che tra decine e decine di video,si siano accaniti solo su di uno in particolare! Guarda un po' i casi della vita...
Insieme per la Rinascita

domenica 20 giugno 2010

SABATO 19/06/2010 c/o l'Hotel Mirasole di Serapo (Gaeta) si è tenuto il Convegno della costituenda Confederazione Euromediterranea.



Si sono rirovati convenuti : il "Partito del Sud" rappresentato da Antonio Ciano, il "Movimento Sud" da Girolamo Foti, "Sicilia Federale" da Francesco Strafalaci e "Alleanza per il Sud" da Bruno Mabilia. Moderati da Carlo Mangano e con la registrazione dei lavori attuata da Radio Radicale, si sono susseguiti diversi interventi, tra cui anche quelli esterni , ma fra i più interessanti, di Beppe De Santis per "Movimento e Terra", dei ragazzi del gruppo "Briganti" e di Gino Giammarino editore e direttore de "il Brigante".
Per il "Partito del Sud", oltre ad Antonio Ciano, vi sono stati gli interventi di Enzo Riccio, Natale Cuccurese, Costanza Castellano, Enrico Viciconte e Linda Cottone.

Soddisfatto degli esaustivi chiarimenti sulla linea del nostro partito effettuati dai suddetti amici ho ritenuto risparmiare i presenti anche d'un ulteriore intervento del sottoscritto.
Noi della sezione napoletana del Partito del Sud ci auguriamo esistano e vengano messi a punto i metodi, le regole e gli strumenti adeguati per la gestione, gli obiettivi e le adesioni, che possano portare avanti quest'iniziativa in una misura chiara e condivisibile.

Andrea Balìa Partito del Sud sez. Guido Dorso - Napoli

mercoledì 16 giugno 2010

Come un bicchiere d'acqua...avvelenato

Di Ivan Esposito


Senza particolare clamore, pare sia passato l'accordo sullo stabilimento Fiat di Pomigliano d'Arco. Se ne vanno in fumo anni di diritti dei lavoratori sanciti dalla Costituzione e da leggi specifiche. E quel che è peggio è che un accordo privato tra le parti (che ovviamente non hanno pari potere contrattuale) scompagini la legge e di conseguenza le istituzioni che la producono e che la fanno rispettare: Parlamento, Magistratura del Lavoro etc.Viene poi sancito, non più solo nei fatti, ma anche nero su bianco, che il diritto del lavoro al Nord è una cosa, al Sud un'altra: a Mirafiori i ritmi e le condizioni produttive non sono le stesse di Pomigliano.Tutto questo grazie ad un ricatto: o accettate le nuove "leggi" o la Fiat va in Polonia. Farò peccato a pensar male, ma credo sia stato un bluff. Quali che siano le condizioni di lavoro strappate a Pomigliano, in Polonia (o addirittura fuori dall'Europa) sarebbero state comunque migliori per l'azienda, allora perché non ci sono andati in Polonia? Per venire incontro ai lavoratori di Pomigliano? Figuriamoci! Facile invece che andare in Polonia, pur con un costo del lavoro più basso, non sarebbe convenuto, magari perché l'investimento doveva essere più oneroso... non lo so. Sta di fatto che passano per riformiste e positive sia la cancellazione del Diritto del Lavoro come ambito regolato dalle istituzioni pubbliche, sia l'uguaglianza di tutti i cittadini italiani di fronte alla Legge, il Diritto del Lavoro appunto.
Ivan Esposito - Partito del Sud Napoli
in un paese ormai alla frutta, dove una gran parte di famiglie fa fatica ad arrivare a fine mese (in ispecie al Sud), con una manovra finanziaria che chiede sacrifici solo alla fascia medio/bassa, dobbiamo accettare che ci sia gente in Tv che guadagni tanto (anche in alcuni casi stando a casa senza lavorare). E in tutto ciò spicca il tuttologo del saper far nulla Filiberto di Savoia come sommo sfregio alle popolazioni meridionali : non solo lo abbiamo fatto rientrare, ma dobbiamo pure sopportare la sua insipienza strapagata!


Rai, ecco gli stipendi

di Emiliano Fittipaldi

Fabrizio Del Noce: 400 mila euro l'anno. Antonio Marano: 350 mila. Mauro Mazza: 300 mila. Monica Setta: 200 mila. E Cappon ne prende 600 mila senza lavorare
(11 giugno 2010)
L'alto dirigente della Rai fa l'occhietto furbo. "Emanuele Filiberto fa un'audience pazzesca, ma l'azienda oggi preferisce non stipulare contratti lunghi e onerosi. Il principe lo paghiamo ad apparizione: non buttiamo i soldi noialtri. Quanto gli diamo? Circa 20 mila euro a botta. Lordi, però".
Ventimila sono tanti o pochi per una serata su RaiUno? L'aristocratico di casa Savoia, piaccia o no, E' da un annetto un Re Mida degli ascolti, e anche se in una serata guadagna quanto un operaio della Fiat in un anno intero, qualcuno a viale Mazzini pensa che se li meriti tutti. "E' il mercato tv, bellezza", ti senti rispondere.

Fonte : Liste di discussione ICI e ISAT

lunedì 14 giugno 2010


Registrato il nuovo Statuto 2010 del PARTITO DEL SUD e...

nuova sezione a Grosseto!

Il 9 giugno e' stato registrato all'Agenzia delle Entrate di Roma il nuovo Statuto 2010 del Partito del Sud, registrazione n° 6435 Serie 3 presso Agenzia delle Entrate, Direzione Provinciale I Roma, Uff. Territoriale di Roma 2 Aurelio.Inoltre abbiamo una nuova sezione ed un nuovo referente per la Provincia di Grosseto, anche in Toscana avremo il nostro presidio ed il nostro gruppo di "briganti"!

Altri passi avanti insieme al tesseramento che prosegue in tutt'Italia...fatti non chiacchiere!!!

Enzo RiccioSegr. Org. NazionalePARTITO DEL SUD

Pubblicato da Partito del Sud - Roma a 14.39 0 commenti
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Senza la memoria del passato non c'è futuro per l'Italia

dal Blog di Beppe Grillo una voce per la verità storica!

Il 29 dicembre 1890 a Wounded Knee, come tutti sanno o potrebbero sapere, è avvenuto l'eccidio di 300 Lakota Sioux, donne e bambini, da parte dell'esercito degli Stati Uniti d'America. Trent'anni prima, nel 1860, a Gaeta, come quasi nessuno sa né è tenuto a sapere, fu compiuto un altro eccidio, in cui morirono migliaia di civili, donne e bambini, da parte dell'esercito sabaudo. Centinaia di migliaia di persone perirono nel Regno delle Due Sicilie durante e dopo la guerra di occupazione. Gaeta fu l'epilogo della guerra. Mentre il Governo degli Stati Uniti assegnò ai Lakota delle riserve, i Savoia espropriarono Gaeta che è, ancora oggi, quasi interamente territorio demaniale, dello Stato. La celebrazione dell'Unità d'Italia è una farsa se non si ricordano le sue origini. Senza la memoria del passato non può esistere un futuro per l'Italia. Cosa vuol dire essere italiano per chi non conosce neppure la propria Storia?

Beppe Grillo

Fonte : Blog di Beppe Grillo

sabato 12 giugno 2010

Resoconto sul Convegno Design in Mostra sul tema della "decrescita", tenutosi oggi 12/06/2010 c/o la Mostra d'Oltremare di Napoli


L'affollato convegno, con la presenza di molti giovani, è stato caratterizzato dal veemente ed applaudito intervento del missionario Padre Alex Zanotelli, dal coinvolgente discorso dell'arch.tto Riccardo Dalisi con il suo lavoro assieme ai bambini di strada e con i piccoli artigiani e da altri ottimi interventi. Unica nota un pò fuori tiro il soporifero e politichese discorso del senatore Massimo Villone del PD.

Riportiamo il nostro contributo che, oltre ad aver molto incuriosito, ha ricevuto consensi, complimenti ed applausi :

"il Meridionalismo e la decrescita"

“Non tutti mi conoscono, mi ripresento : sono Andrea Balìa e mi ritrovo qui come meridionalista. Al convegno ci sarei stato comunque lo stesso, interessandomi da oltre 25 anni di design come consulente marketing e agente di aziende italiane ed estere di design, e in qualità di Membro del Consiglio Direttivo della delegazione territoriale di ADI Campania.
Mi è stato chiesto però un intervento in qualità di meridionalista. Di meridionalismo mi interesso altresì da circa 20 anni, e l’approccio è stato inizialmente motivato dalla curiosità, poi dalla passione per diventare ormai da circa 3 anni un impegno culturale, ma oggi più di tutto concretamente politico e costituire almeno il 50% del mio impegno in termini di tempo dedicato.
Non per strumentale propaganda ma per puro spirito informativo : sono Dirigente Nazionale e Responsabile Regionale Campania del Partito del Sud. Vi tranquillizzo subito : non quello paventato, minacciato, “taroccato” dei Lombardo, Miccichè, Dell’Utri, che sono stati diffamati e minacciati di querele a usare questa sigla registrata, che è nata nel 2007, e con la quale governiamo il Comune di Gaeta (dopo aver vinto col 57% di consensi), e essendo presenti in 10 regioni con referenti e iscritti, con un sito ufficiale e 4 blog.
Già…ma cosa c’entra il meridionalismo con il tema della decrescita?
C’entra perché innanzitutto credo che ogni fenomeno, idea culturale, e che investa anche l’economia, non possa essere sganciato dal territorio, dai luoghi, in genere dalla politica.
La decrescita, come ormai i più sanno, partendo dalle tesi del professore francese di economia Latouche mette in discussione il concetto della crescita (o quella ritenuta tale) legato alla produttività in costante aumento, al livello dei consumi da – non solo mantenere – ma accrescere, alla globalizzazione in economia, alla forsennata ricerca di nuovi mercati, di merci e uomini in perenne circolazione, al sinergico movimento (talvolta fasullo e virtuale) di denaro, ad una finanza spregiudicata, il tutto per rincorrere l’attuazione di questo progetto, sogno o follia economica.
Il Meridione del nostro paese è il risultato in termini politici ed economici di una storia ben precisa.
Una storia che, dopo sette secoli d’autonomia, di cultura, di primati documentati in tutte le discipline scientifiche ed artistiche, ci ha portati a diventare una colonia tra le più degradate d’Europa. Non sto qui a tediarvi sul come ciò è avvenuto, sulle rapine, gli eccidi, gli espropri, e il menzognero racconto che ha privato il Sud, ancor prima e più dei beni materiali, di una memoria storica che molti di noi con grande fatica tentano di diffondere perché i meridionali se ne riapproprino. Basta studiare con più attenzione, leggere un poco in più, scovare negli archivi (anche quelli di Stato), riscoprire scritti di gente come Gramsci, Alianello, lo stesso Pasolini, e perfino tra le cose che scrive Erri De Luca per entrare bene nel problema.
L’Italia non è certo al di fuori di un procedere economico che si è detto prima. E tanto più il meridione, che, per le ragioni storiche accennate, è all’interno di questo paese ancor più vittima di ciò che la decrescita non condivide. Siamo un comodo mercato di consumo interno per le merci del Nord. E lo siamo, dovendo mantenere i loro ritmi, ma essendo più poveri, producendo poco o nulla, e con possibilità economiche più limitate. Il che, se non fosse drammaticamente reale, sarebbe addirittura ridicolo.
Cosa fare? Massimo Fini, fautore della decrescita, parla di autarchia europea, per fare intendere che se il vecchio continente imparasse ad essere più autosufficiente, non sarebbe vittima dell’invasione eccessiva di merci cinesi, giapponesi, americane con il consequenziale eccesso di proposta alimentando oltre misura il circolo vizioso del consumismo sfrenato. Ebbene anche il Sud quando era autonomo fu tacciato con esagerazione di perseguire una politica economica autarchica, che altro non era che un’attenzione a preservare l’autoproduzione sulle reali necessità del paese, con una calibrata politica d’esportazione, al di fuori di chimere e d’un surplus incontrollabile.
Tra l’altro con un’attenzione all’ambiente : vedi primo esempio di raccolta differenziata dei rifiuti, e di politica eco sostenibile con il divieto sulle pesca “a traino”, in difesa della fauna ittica e salvaguardia dei fondali, “contro l’avidità dei pescatori e della committenza sul pescato”!
Talmente saggia come politica che portò quello che allora era il Regno delle Due Sicilie, al di fuori delle fandonie della storiografia ufficiale scritta dai vincitori (come sempre succede), ad essere premiato nel 1856 alla Conferenza Internazionale degli Stati di Parigi (un po’ l’Onu dell’epoca) come 3°, dico terzo, paese al mondo in economia e sviluppo industriale e a possedere i 2 terzi del monte capitale in soldi degli stati preunitari. Ovvero portammo alle casse del neonascente Stato italiano 443 milioni di ducati su un totale di poco più di seicento (gli altri stati messi assieme non arrivavano alla metà della nostra ricchezza). Vi prego, se ne avete voglia di verificare la veridicità di ciò leggendo Francesco Saverio Nitti.
Il che fa accapponare la pelle se pensiamo al Sud di oggi, e smentisce teorie lombrosiane, rinverdite da rigurgiti leghisti (una volta si diceva “la Cina è vicina”, oggi lo si può tranquillamente sostituire con “la Lega è alle porte”), per cui siamo stati sempre poveri, incapaci, mariuoli e sfaticati. La storia racconta altro, non è questo il nostro DNA, o almeno è improbabile si sia improvvisamente modificato nell’ultimo secolo e mezzo.
Una cosa di certo è cambiata : da zero emigrazione, siamo stati capaci di far emigrare in questo lasso di tempo circa 30 milioni di persone meridionali.
Tornando al design, circa dieci anni fa, assieme a due amici architetti, decisi di mettere su una agenzia denominata Design Connection, con la quale iniziai a promuovere designers meridionali al mondo produttivo del design del nord. Ricorderanno gli amici Riccardo Dalisi ed Annibale Oste che fui portatore e mediatore dei loro primi progetti di design presso aziende cosiddette padane.
Pur non rinnegando un’interessante esperienza, ebbene, oggi non lo farei più.
Il Sud deve imparare o ricordare di sapere e potere autoprodurre, accettando e recuperando le proprie peculiarità tecnologiche e un metodo ed un approccio filosofico legato ad un’economia più local e meno global e ad uno stile di vita saggiamente ritagliato, questo sì, sul proprio DNA. Dobbiamo togliere alla lentezza il marchio del disvalore, noi siamo portatori del pensiero meridiano (come così ben esplicitato da Franco Cassano nel suo libro dall’omonimo titolo) che è anche capacita d’ascolto, di riflessione e contemplazione, di rifiuto d’un surplus materiale inutile. Il Sud è l’infanzia del mondo, e noi pur non rifiutando di diventare grandi non vogliamo e dobbiamo perdere la poetica alla radice del nostro essere.
Quindi rinnegando il ruolo di vittima e colonia sacrificale ad un’economia che ha il PIL come suo Dio e la corsa ai numeri senza fine e senza morale.
Ma tutto ciò non è, secondo la nostra visione e consapevolezza, possibile attuarlo con questa partitocrazia istituzionale, che è la prova provata del disastro del Sud. Occorre una nuova classe dirigente frutto d’una grande alternativa politica meridionale, che, memore della sua storia e ispirandosi ai migliori concetti del socialismo coniugati ad altri del mondo liberale (come da tesi e scritti del nostro maestro di meridionalismo prof. Nicola Zitara), finalmente copra l’assenza di rappresentatività politica del Sud, che, fatte salve singole ma non incidenti eccezioni, non è di certo colmata dagli attuali politici meridionali presenti nello scenario istituzionale e dalle formazioni politiche in cui alloggiano.
Questo dicono i fatti e non di certo le chiacchiere.
Grazie.
Andrea Balìa


venerdì 11 giugno 2010


Lutto nella Comunicazione


La comunicazione si lista a lutto in data odierna 11/06/2010

Con l'approvazione del DDL INTERCETTAZIONI da parte di questo governo d'affaristi, indagati, condannati e con l'ineffecienza d'un opposizione inerme, questo paese nato male e cresciuto peggio aggiunge un'altra perla perchè si persegua ed inasprisca la malsana consuetudine, da noi del Sud ben conosciuta e subita, perchè il popolo non sappia!


Partito del Sud - Napoli

mercoledì 9 giugno 2010

10/20 Giugno 2010

Design in Mostra
Mostra d'Oltremare - Napoli Padiglione America Latina
EXHIBITIONS, DESIGN DISCUSSIONS
Dopo la IV edizione della manifestazione DESIGN in MOSTRA, organizzata da IDEAS, Dipartimento di Industrial Design, Ambiente e Storia della Seconda Università degli Studi di Napoli con l'ADI, Associazione per il Disegno Industriale - Delegazione Territoriale Adi Campania, l'Api - Associazione Piccole Medie Industrie di Napoli, il nuovo programma prevede dibattiti e mostre che animeranno le sale del Padiglione America Latina della Mostra d'Oltremare di Napoli.
Il Design nel panorama contemporaneo individua visioni completamente differenti dagli orizzonti delineati dalla modernità : scarsità di risorse e diversi modelli produttivi dettati dalla globalità impongono un ripensamento complessivo del "fare", della società e dei suoi stli di vita.
Design in Mostra affronta, a varie scale, gli scenari della decrescita e le possibili strategie da intraprendere per delineare scenari sostenibili.

12/06/2010 Padiglione America Latina

ore 10,00 - IL DESIGN DELLA DECRESCITA
a cura di ADI Campania con il Patrocinio della Fondazione Mezzogiorno Europa

CLAUDIO GAMBARDELLA Presidente ADI Campania- II° Univ. Studi di Napoli
MAURIZIO PALLANTE saggista
ALEX ZANOTELLI missionario comboniano
ANDREA BALIA meridionalista
RICCARDO DALISI designer
VIRGINIA GANGEMI Presidente Ist. Naz. di Bioarchitettura/Napoli
PATRIZIA RANZO Seconda Univ. degli Studi di Napoli
CINTYA CONCARI e ROBERTO MARCATTI "H2O Nuovi scenari per la sopravvivenza"
MASSIMO VILLONE Fondazione Mezzogiorno Europa
Prima del Convegno sarà proiettato il film, prodotto da Luigi e Aurelio De Laurentiis (2009) "LATTA E CAFE', Riccardo Dalisi e il teatro della decrescita" regia di Antonello Matarazzo.


lunedì 7 giugno 2010

Gaeta resiste ancora!

Ricevo da Antonio Ciano:


La commissione per la Toponomastica di Gaeta, questa mattina, alle ore 13, ha intitolato una strada ad Angela Romano di anni nove, fucilata dal criminale piemontese Col. Quintini, che già aveva operato crudeli repressioni nel Continente. Abbiamo intitolato anche una strada ad Antonio Orsolino di anni 12, fucilato per brigantaggio; inoltre abbiamo intitolato una strada a Giovanni Cortegiani, fucilato a Fano dai fascisti.
La proposta sarà approvata dalla Giunta come da legge.

Pubblicato da NON MI ARRENDO a 6/07/2010 02:34:00 PM 0 commenti
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Come sempre, il nostro grande Presidente Antonio Ciano, assessore al Demanio del Comune di Gaeta, e il Partito del Sud, mantengono le promesse e danno giusta gloria e onore alla memoria dei nostri martiri!
Noi non ci arrenderemo!
Andrea Balìa

domenica 6 giugno 2010

CONTRORISORGIMENTO : la fucilazione della bambina Angela

Quello che segue è uno dei migliaia di avvenimenti crudeli che accaddero all’indomani della non voluta unità d’Italia e che non sono mai ricordati nei libri di scuola o nei testi universitari.
Per chi ama la Sicilia, i fatti che leggete possono essere percepiti come un pugno nello stomaco e potranno dissestare qualche animo sensibile....Fatti particolarmente luttuosi accaddero a Castellamare del Golfo, in provincia di Trapani. E di fatti reali che portarono alla rivolta del gennaio 1862 in quella cittadina, scaturirono dal clima di grande conflittualità lasciato in Sicilia dall’avventura garibaldina e di cui approfittarono i nobilotti chiamati “cutrara”.
...La scintilla di quei moti popolari, ignorata dalla storia ufficiale, fu provocata dall’introduzione in Sicilia della leva militare obbligatoria, la cui legge fu pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del Regno il 30 giugno 1861.
La norma, fin dall’inizio, non fu accettata dal popolo siciliano che non era abituato all’arruolamento, inesistente con i Borbone. Oltretutto esso comportava l’allontanamento per sette lunghi anni di tanti giovani dalle loro famiglie e dalle loro terre; terra dalla cui coltivazione essi traevano il loro sostentamento.
In poche parole, con la loro partenza, per le famiglie rimaste era la fame e quindi la morte. Per altro, i figli dei ricchi cutrara, pagando, erano esonerati dal servizio militare. Si determinò, così, un forte risentimento verso queste classi di privilegiati che si erano appropriati delle terre demaniali e della Chiesa.
La conseguenza fu, dunque, che quasi tutti i giovani chiamati alle armi si diedero alla macchia, trovando rifugio sulle montagne che sovrastano Castellamare del Golfo, piene di anfratti naturali e grotte.
Ben presto, però, si stancarono di quella vita, piena di disagi e decisero di inaugurare il 1862 insorgendo contro il potere straniero piemontese...La furia vendicativa dei piemontesi non si fece attendere e l’indomani da Palermo furono inviati interi battaglioni di soldati, sia via terra quanto via mare...I bersaglieri diedero subito la caccia agli insorti, mentre la gente abbandonava in gran fretta il centro abitato e i giovani disertori si dileguavano. Le truppe regie, nei loro frenetici rastrellamenti riuscirono a trovare in contrada Villa Falconeria, un gruppetto di gente, che forse si era ritirato in quella campagna per evitare qualsiasi coinvolgimento negli scontri. E qui il generale Quintini in persona ed una compagnia di bravi bersaglieri piemontesi...adempirono in nome e per conto di Sua Maestà il Re d’Italia Vittorio Emanuele II di Savoja al loro compito di giustizia, fucilando tutta quella gente...
Furono uccise sette persone: Don Benedetto Palermo, di anni 43, sacerdote; Mariano Crociata, di anni 30; Marco Randisi, di anni 45; Anna Catalano, di anni 50; Antonino Corona, di anni 70; Angelo Calamia, di anni 70.
E poi il loro capolavoro, davanti al plotone d’esecuzione venne portata e fucilata la bambina Angelina Romano, di appena 9 anni. Erano le ore 13 di venerdì 3 gennaio 1862. Questo è solo un esempio di ciò che tante persone ignorano e che si apprestano a festeggiare.
150 anni di eventi scaturiti da un odio senza speranza che non ebbe alcuna pietà.

Fonte : Trapani Blog Sicilia

il commento di Antonio Ciano : " A Gaeta vorremmo dedicare una strada a questa bimba. Ma come si fa ad ammazzare una bimba di nove anni ficilandola????? Assassini maledetti!!! Chi mi può fare avere una scheda di questa bimba con data di nascita, motivazione della fucilazione e giorno della morte? ve ne sarei grato. :..e il principe Emanuele Filiberto continua a prendere soldi pubblici con trasmissioni televisive!!! un giorno il Partito del Sud andrà al potere, e caro principe, da allora potrai fare le valigie. Molti diranno, ma che c'entra il prinicipe dei Cetrioli con quegli assassini dei suoi avi? Noi rispondiamo che i parenti dei nostri partigiani chiamati Briganti venivano incarcerati e fucilati! "

sabato 5 giugno 2010

Parte, da Lunedì 7 Giugno, finalmente l'iniziativa preannunciata giorni fa : il PARTITO DEL SUD e INSIEME PER LA RINASCITA, distribuiscono davanti ai maggiori Supermercati di Napoli e Provincia (ad es. Acerra, Pozzuoli ecc..) il volantino per sensibilizzare i meridionali all'acquisto di prodotti del Sud, in contrasto alle politiche della Lega e al preannunciato federalismo fiscale.



la Tua Spesa a Mezzogiorno

difendiamo la nostra economia e le nostre comunità
dal federalismo fiscale della Lega.

con un gesto semplice e concreto
che possiamo fare tutti, tutti i giorni

COMPRA PRODOTTI DEL SUD

PASTA, LATTE, VINO, POMODORO, LEGUMI, CAFFE'.....
tante marche, tu premia le aziende del Sud,
lascia i tuoi soldi al Sud
, per due buone ragioni:

PRIMO : Più loro saranno forti,
meno giovani meridionali saranno costretti ad emigrare.

SECONDO : Più loro guadagneranno,
più tasse rimarranno al Sud quando la Lega imporrà il federalismo fiscale.

COME SI RICONOSCE UN PRODOTTO DEL SUD?

E' semplice, basta leggere bene l'etichetta.
Sull'etichetta sono scritti sia l'indirizzo dell'azienda,
sia quello dello stabilimento.

Compra i prodotti di imprese che nel Mezzogiorno
hanno sia la sede della società, sia gli stabilimenti.

Attenzione! Alcuni marchi storici meridionali non sono più nostri, ad es. Latte Berna e Centrale del Latte di Napoli

Se hai dei dubbi,
se vuoi maggiori informazioni
se vuoi semplicemente dire la tua opinione, scrivici:




n.b. : abbiamo verificato, con tristezza, che il sito d'una sedicente formazione che blatera d'autonomia meridionale e che nei fatti risulta essere una costola di Noi Sud /MpA, ha quasi integralmente copiato e pubblicizzato questo volantino.
Oltre alla mancanza di creatività, e a non poter non condividere il senso d'un'iniziativa da noi ideata, ci chiediamo come sia possibile propugnare ciò e poi votare in parlamento leggi assieme alla Lega!
Partito del Sud - Napoli

venerdì 4 giugno 2010

MODENA SABATO 12 GIUGNO :

Proiezione del Film " LI CHIAMARONO BRIGANTI".




Pubblicato da NON MI ARRENDO a 6/03/2010 12:29:00 PM 0 commenti
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martedì 1 giugno 2010


Sabato
5 Giugno 2010

ore 17,30

CONVEGNO DI

STUDI STORICI

a Napoli

(Basilica di S. Chiara)

Conferenza/Concerto







Fonte : Controcorrente