...per il recupero della memoria storica, per la difesa, il riscatto ed il futuro del popolo meridionale, per una vera rappresentatività politica del Sud...

giovedì 30 settembre 2010

Chi è Beppe De Santis...nuovo segretario politico del Partito del Sud


Beppe De Santis

Nato a Palata (CB) il 19/05/1952, è residente a Palermo dal 1989, sposato e con una figlia.Studi di Giurisprudenza all’Università la Sapienza di Roma. Specializzato in diritto del lavoro e diritto amministrativo.Tra i massimi animatori dei movimenti giovanili negli anni settanta, prima in Abruzzo e in Molise e poi a Roma. Giornalista militante nella metà degli anni settanta a Roma, coordinatore delle Leghe dei disoccupati Cgil-Cisl-Uil (1977-78) e Dirigente sindacale a Roma dal 1979 al 1988 ed in Sicilia dal 1989 al 1995. Segretario del centro studi Cripes di Roma tra il 1980 e il 1985. Redattore, con F. Giovannini, M. De Meo, F. Clementi, A.M. Guadagni della rivista di cultura e critica “Metamorfosi” negli anni ottanta.Coordinatore scientifico della Libera Università della Politica di padre Ennio Pintacuda (1994-97). E’ questa una fase di intensa lotta civile contro la mafia, a Palermo e in Sicilia. De Santis è impegnato in prima linea, tanto da dover essere posto e tutelato sotto scorta per un lungo periodo.Impegnato da sempre nei percorsi di rinnovamento delle forme dell’agire politico, nel 1996 contribuì all’esperienza pioneristica di “Noi Siciliani” (ca. 100.000 voti), con, tra gli altri, Andrea Piraino ed Erasmo Vecchio; umile seme profetico dei movimenti autonomi regionalisti vigorosamente affermatisi in Europa dal 1990 ad oggi e - si auspica - in grado di decollare presto e bene in Sicilia, nel Mezzogiorno ed in Italia. Tramite questa esperienza De Santis entra in rapporto con Antonio Ciano, con il quale matura una intensa ed ininterrotta relazione di amicizia, culturale e di militanza neomeridionalistica.Membro della Commissione Regionale per l’Impiego (1999-2001), Presidente di Medea, tra i piú noti e prestigiosi centro studi e di promozione dello sviluppo locale in Sicilia e nel Mezzogiorno (dal 1998 ad oggi), dotato di un originale ed efficiente sistema informativo sulle politiche comunitarie.Animatore e coordinatore – con Alessandro Ficile. Olindo Terrana, Tino Cutugno, Aurelio Bruno , Sebastiano Di Mauro, Turi Zinna, Puccio Dolce , Antonio Rotelli, Andrea Ferrarella e altri generosi esperti-dei PIT (progetti integrati territoriali) siciliani, nella fase di promozione e progettazione (1999-2001). e dell’intero movimento siciliano per lo sviluppo locale.Consulente esperto delle politiche comunitarie del governo regionale sicilano, di province, agenzie di sviluppo locale e comuni dal 1998 ad oggi, anche nel ruolo di dirigente esterno della Regione Siciliana, nei vari governi succedutisi nel tempo, da quello di centro-sinistra di Angelo Capodicasa del 1999-2000 a quello attuale.Nel corso della sua lunga e poliedrica attività di studioso, di tecnico e di attore sociale e politico, De Santis ha pubblicato oltre 30 tra saggi e volumi di carattere politico, economico e sociale, il cui filo conduttore è il rapporto tra mondi vitali della società civile e sistema politico , tra movimenti e partiti, tra innovazione e potere. Il filo rosso di questa attività è la questione meridionale e la progettazione di un nuovo meridionalismo federalista unitario.Tra i volumi più recenti: “Autonomia è ambiente” di Rossana Interlandi a cura di De Santis ( 2007), “La Sicilia siamo noi. Memorie, percorsi, progetti e sfide della Sicilia redimibile del XXI secolo” (2008), “La Sicilia ai giovani siciliani” (2008),”La programmazione comunitaria 2007-2013. L’ultimo treno del sud e della Sicilia” (2008).Dal 31 agosto 2005 è membro del comitato di sorveglianza del POR (programma operativo regionale 2000-2006) Sicilia, e, del PO 2007-2013, in rappresentanza dell’URPS (Unione regionale delle province siciliane).Dall’agosto 2006 è Capo della Segreteria tecnica dell’Assessorato Regionale Territorio e Ambiente. Dal luglio 2008 al febbraio 2009 è Capo della Segreteria tecnica della Presidenza della Regione Siciliana - dalla quale si dimette- e poi Esperto della presidenza alla programmazione comunitaria e strategica. Dagli inizi del 2010 è tra i promotori del Movimento autonomo degli agricoltori siciliani e meridionali “Terra è Vita” e portavoce del movimento stesso.Dal 2005 al 2007 svolge un ruolo di primo piano nell’animazione culturale e programmatica del Movimento per l’Autonomia,da esserne considerato l’ideologo. Dal 2008, a seguito dell’aggravarsi del rapporto Nord-Sud d’Italia e dell’emergere dei difetti strategici ed operativi dell’MPA, De Santis ritiene esaurita la fase propulsiva del ciclo lombardiano in Sicilia e rivolge la propria attenzione e il proprio impegno alla promozione di un movimento neomeridionalista popolare e di massa, il cui baricentro di rilancio è individuato nel percorso del Partito del Sud di Ciano. Il 25 settembre 2010 viene eletto nuovo segretario politico del Partito del Sud dal congresso nazionale a Napoli.

Pubblicato da NON MI ARRENDO a 9/30/2010 03:20:00 PM 0 commenti

Etichette: Partito del Sud

mercoledì 29 settembre 2010

Beppe De Santis conclusioni - 2° Congresso Nazionale PdSUD - 25 Settembre 2010 (13)



http://www.youtube.com/watch?v=4xqQIZfETnc&feature=related

Beppe De Santis conclusioni - 2° Congresso Nazionale PdSUD - Napoli 25 Settembre 2010 (12)



http://www.youtube.com/watch?v=uFa--YKPnq8

Beppe De Santis nuovo Segretario PdSUD - Napoli 25 Settembre 2010 (11)



http://www.youtube.com/watch?v=Bb5-d3DN-cI&feature=related

Beppe De Santis nuovo Segretario PdSUD - Napoli 25 Settembre 2010 (10)




http://www.youtube.com/watch?v=yzcXgN3lgn8

Beppe De Santis sugli Stati Generali del Sud - Napoli 25 Settembre 2010 (9)




http://www.youtube.com/watch?v=wOsqYkGYY6M

Beppe De Santis sugli Stati Generali del Sud - Napoli 25 Settembre 2010 (8)



http://www.youtube.com/watch?v=77P3UBucs_w&feature=related

2° Congresso Nazionale Partito del Sud (7)



http://www.youtube.com/watch?v=s4_a1Vm0A24

2° Congresso Nazionale del Partito del Sud (6)




http://www.youtube.com/watch?v=OqXpaRJYLcI

2° Congresso Nazionale del Partito del Sud (5)



http://www.youtube.com/watch?v=w6HxDden2Eg

Napoli 25 settembre 2010 - Hotel Majestic:

Chiusura del discorso di Antonio Ciano e prima parte del discorso di Beppe De Santis, nuovo Coord. Nazionale del Partito del Sud

martedì 28 settembre 2010

Pure PINO APRILE....

dedicato ai soliti disfattisti che hanno iniziato la loro opera :


" ho avuto modo di conoscere beppe de santis; credo che antonio ciano non potesse affidare in mani migliori la sua creatura.
In bocca al lupo.
Io ho fiducia che l'accoppiata ciano-de santis rispetterà la regola della buona politica: se il mio vantaggio procura danno agli altri, non è buono. se il vantaggio che si conquista porta bene a tutti, è buona politica, con un futuro."

2° Congresso Nazionale del Partito del Sud (4)



http://www.youtube.com/watch?v=K2DFdBnUdMQ

Napoli 25 settembre 2010 - Hotel Majestic:
Terza parte del discorso di Antonio Ciano Coord. Nazionale del Partito del Sud. Le dimissioni di Antonio Ciano da Coord. Nazionale del Partito, un momento storico. Le motivazioni delle dimissioni: una grande prova d'amore di Antonio Ciano verso il Partito da Lui creato e verso tutto il Sud.

Si ringrazia l'amico Alessandro Citarella per le riprese.

COMUNICATO PARTITO DEL SUD






In data 25 settembre 2010 a partire dalle ore 10 a Napoli, presso l’Hotel Majestic in Largo Vasto a Chiaia 66/68, si è svolto il Congresso Nazionale 2010 del Partito del Sud.
La mattinata è stata riservata agli iscritti, che riuniti in assemblea, hanno eletto il nuovo segretario politico Beppe De Santis ed il segretario uscente, Antonio Ciano, Presidente Onorario.
L’assemblea si chiude con un lungo applauso per entrambi, un applauso che esprime fiducia ed un fortissimo “in bocca al lupo” al nuovo segretario ed un commosso ringraziamento ad Antonio Ciano per tutto quello che ha fatto, e siamo sicuri continuerà a fare da inossidabile “brigante”, con il nostro movimento per il riscatto del nostro amato Sud.
Crediamo che il cambio alla guida del nostro movimento sia un forte segnale di rinnovamento, specialmente in un mondo meridionalista che spesso tende a frammentarsi in piccoli gruppetti sempre con gli stessi leader per anni e lustri, leader che litigano continuamente tra di loro per i motivi più futili dimostrando personalismi più o meno accentuati.
Con l’aiuto di nuovi ingressi siciliani, sia singoli che movimenti come “Movimento Sud dei Diritti” che aderiscono al Partito del Sud, crediamo sia arrivato il momento di una svolta di crescita e organizzativa per un nuovo e più grande Partito del Sud, un nome che appartiene solo a noi che l’abbiamo registrato e diffidiamo chiunque dall’utilizzo improprio.
Questo nuovo partito deve essere secondo le parole del nuovo segretario Beppe De Santis, “un nuovo grande partito, democratico e popolare, che non rinuncia al suo meridionalismo “identitario” ma, lontanissimo da un approccio meramente “nostalgico”, vuole essere un moderno partito neo-federalista che dovrà difendere in primis gli interessi e l’economia dei meridionali, a cominciare dagli agricoltori, dagli artigiani e PMI meridionali”. Per noi inizia un nuovo percorso di crescita per il radicamento sui territori e per rappresentare un’alternativa credibile per il popolo meridionale allo sfascio della partitocrazia italiana di destra, centro e sinistra e alla deriva nordista in atto nel nostro paese. La prossima tappa di questo percorso sarà a Palermo il 12, 13 e 14 novembre per gli “Stati Generali del Sud”.
Nel pomeriggio il Partito del Sud ha poi aperto le porte del Congresso agli ospiti esterni, incontrando altri movimenti ed associazioni, annunciando le sue novità organizzative e dichiarandosi pronto a partecipare ed a guidare un fronte meridionalista per le prossime sfide politiche che ci attendono. Infine siamo disponibili a confrontarci con tutti alla ricerca di possibili convergenze e alleanze strategiche, sempre con l’unico obiettivo del riscatto del Sud e della “rivoluzione meridionale”, quella rivoluzione pacifica e democratica auspicata da uno dei grandi meridionalisti del passato come Guido Dorso.

Napoli, 25 settembre 2010

F.to

Enzo Riccio
Segr. Org. Nazionale

Beppe De Santis
Presidente Coord. Nazionale

Antonio Ciano
Presidente Onorario

2° Congresso Nazionale del Partito del Sud (3)



http://www.youtube.com/watch?v=4w15PgGK9jM

Napoli 25 settembre 2010 - Hotel Majestic:
Seconda parte del discorso di Antonio Ciano Coord. Nazionale del Partito del Sud

lunedì 27 settembre 2010

2° Congresso Nazionale del Partito del Sud (2)



http://www.youtube.com/watch?v=4heBnzQ1zYg

Napoli 25 settembre 2010 - Hotel Majestic:
Il discorso di Antonio Ciano Coord. Nazionale del Partito del Sud

2° Congresso Nazionale del Partito del Sud (1)



http://www.youtube.com/watch?v=PigOK7Pb0jc

Napoli 25 settembre 2010 - Hotel Majestic:
La relazione introduttiva di Enzo Riccio, Coord. Nazionale Organizzativo del Partito del Sud

Coerenza leghista...



estratto dall'articolo : "Caccia al Tricolore"

"...Il Tricolore sventola sul Quirinale, per coerenza Boss(ol)i dovrebbe chiedere a Napolitano di pulirsi il culo con la bandiera come fece con la signora veneziana che lo espose al suo balcone. E, sempre per coerenza, i ministri della Lega, che hanno giurato sulla Costituzione (incompatibile con la secessione), dovrebbero dimettersi. Gente che ha contemporaneamente il portafoglio a Roma, finanziamenti elettorali e stipendi pagati da TUTTI gli italiani, anche quelli di Capo Passero e delle Egadi, e "un sogno nel cuore, bruciare il tricolore ..." come cantavano i leghisti a Lugano.Il leghista di lotta e di governo e di "Roma Ladrona", località dove pasteggia a pensioni dopo due anni e mezzo, auto blu, benefit e emolumenti (come tutti gli altri) ci ha rotto gli zebedei. Il federalismo... chiedete a una persona qualunque, un amico, un parente, in cosa consiste? L'unica tassa federale, l'Ici, è stata eliminata dalla Lega. I piemontesi sono piemontesi, i lombardi sono lombardi e i veneti sono veneti e, ognuno di loro, è anche italiano. Ma il padano cos'è? Non è italiano, non è longobardo (popolo di origini svedesi alto e biondo incompatibile con discendenti del calibro di Borghezio e Maroni), non discende dagli odiati romani, dai latini, dai greci, dai francesi, dagli spagnoli, dagli austriaci, e neppure dai fiamminghi o dai valloni ..."

domenica 26 settembre 2010

A Napoli il II Congresso del Partito del Sud



nella foto da sinistra Enzo Riccio, al centro il Presidente Antonio Ciano e a destra il Segretario Beppe De Santis

A CURA DI VALERIO RIZZO

La redazione di InfoOggi ha partecipato all’evento.

NAPOLI – “La sinistra e la destra? Per noi sono solo indicazioni stradali!”
E’ questo il sunto dello spirito che ha animato il II° Congresso Nazionale del Partito del Sud che si è tenuto ieri all’hotel Majestic di Napoli; si tratta di un movimento politico meridionalista nato alcuni anni fa e che governa il comune di Gaeta.
Antonio Ciano, il presidente e fondatore, ha infuocato la platea toccando moltissimi argomenti tutti incentrati sul Mezzogiorno, ma anche sull’attuale situazione politica italiana: “bisogna fare in fretta!” – ha detto Ciano- “altrimenti l’etnocentrismo leghista si accaparrerà tutto, lasciando il Sud come eterna colonia, come da 150 anni a questa parte”.
Durante la prima parte del congresso si sono decise le linee guida e le prospettive future, ma è stato anche eletto il nuovo segretario, Beppe De Santis, che ha parlato delle importanti iniziative future del partito e delle imminenti elezioni amministrative di Napoli.Il segretario ha anche attaccato il ministro Fitto e le sue 8 proposte per il Sud definendole: “una provocazione” e ha aggiunto “sono senza nessuno spessore, sono state scritte genericamente senza nessun programma concreto per svilupparle”. Ha concluso: “questa provocazione la combatteremo con tutte le forze”. Ma il suo più appassionato intervento è stato quando ha parlato del gruppo politico: “il Partito del Sud deve essere una squadra, costruiamo insieme un grande partito per dare una vera rappresentanza politica al Sud”.
Il pomeriggio napoletano è stato un susseguirsi di interventi di associazioni meridionaliste provenienti da tutte le regioni del Sud.Insieme per la Rinascita ha parlato, per voce del suo presidente Stefano lo Passo, della cultura, dei giovani e del “progetto Napoli” che si sta costruendo per le prossime elezioni comunali.
Poi è stata la volta del movimento Grande Sud, tramite Beppe Quaranta, attivista tarantino ed uno degli “smascheratori” del fallimento del comune di Taranto.
Sicilia Federale, per bocca di Francesco Strafalaci, ha parlato di unità di intenti tra i vari movimenti e dell’importanza economica di un federalismo giusto e solidale.
Altro intervento atteso è stato quello di Insorgenza Civile, il movimento meridionalista più attivo sul territorio con alle spalle una miriade di azioni concrete tra cui la manifestazione dell’8 maggio a Torino contro il museo di Lombroso. Nando Dicè, il presidente di Insorgenza, ha fatto un lungo discorso, aprendo con il ringraziamento appassionato ad uno dei fondatori del nuovo meridionalismo, lo scrittore Antonio Ciano, ed un invito a continuare sulla stessa linea. Ha parlato di “identità culturale che deve essere superiore ai partiti e alla politica” e ha concluso con una nota polemica: “mi rivolgo al Partito del Sud, basta cercare alleati e unità con tanti e troppi partitini e movimenti meridionalisti spesso troppo diversi tra loro. Insorgenza Civile si offre di essere tuo alleato naturale, solo alleandoci riusciremo a rompere le catene che ci attanagliano”.
Poi sono intervenute svariate altre associazioni tra cui una pagina Facebook di aggregazione meridionalista “Briganti”, che ha letto una toccante mail di un emigrante, e infine è stata la volta di Gianfranco Pipitone,Ivan Esposito, Linda Cottone e Francesco Forzati di Cambiamo Napoli.
Alla fine dei lavori, l’ordine del giorno votato da tutti i delegati si è basato su 11 punti programmatici:
-Agricoltura: tutela fiscale, sistema distributivo, terra come fonte di occupazione.
-Energia: le fonti rinnovabili di energia, unite agli immensi giacimenti di petrolio avrebbero ricadute economiche grandissime sul Mezzogiorno e fermerebbero l’emigrazione se si reinvestisse totalmente nel territorio.
-Ricerca scientifica: ci sono centri di eccellenza al Sud, sia universitari che pubblici, che vengono poco pubblicizzati dai media nord-centrici. Sono la svolta per il rilancio dell’occupazione
-Autonomia istituzionale: quando lo Stato ha gestito la cosa pubblica è stato un continuo fallimento su tutti i fronti, il Sud deve fare e rischiare da solo
-Autonomia commerciale: incentivare al massimo tutti i prodotti delle aziende meridionali, basta essere i consumatori delle aziende del Nord.
-Produttività: basta assistenzialismo, l’Iva deve rimanere nel territorio, incentivare tutte le categorie professionali del Sud, dagli artigiani ai piccoli commercianti e alle industrie esistenti.
-Infrastrutture: tutta l’economia non può svilupparsi senza la mancanza di ferrovie, strade e altre infrastrutture strategiche come i porti. Bisogna guardare al mercato del Bacini del Mediterraneo
-Semplificazioni fiscali per le imprese: basta patteggiare coi politici per avere autorizzazioni; le imposte devono essere unificate e forfetarie per permettere alle piccole aziende di partire e di crescere.
-Banda larga: internet veloce è fondamentale per lo sviluppo economico del Sud, ma anche per l’alleggerimento della burocrazia e infine per spezzare il monopolio dei media tradizionali
-Legalità e lotta alle mafie: punto principale, le mafie fanno gli interessi di una parte dell’imprenditoria del Nord; basta con i sub-appalti e soprattutto combattiamo con tutte le forze lo smaltimento illecito di rifiuti tossici che stanno avvelenando le nostre terre.
-Bonifica dei territori e salvaguardia del patrimonio artistico: bonifica dei terreni e dei siti artistici devastati da politiche scellerate legali ed illegali. Siti artistici some testimonianza della nostra millenaria storia.
Antonio Ciano, al termine della giornata, si dichiara soddisfatto e pronto a continuare da subito la lotta.Ma soprattutto ha “avvisato” i vecchi politici di turno che vogliono riciclarsi nel Meridionalismo: “l’unico Partito del Sud siamo noi, ogni tentativo di imitazione da parte dei professionisti della politica sarà duramente combattuto”. Il riferimento a Mastella e Lombardo è chiaro!

Fonte: www.infooggi.it

II Congresso Nazionale del Partito del Sud - Intervista ad Antonio Ciano



Fonte : Non mi arrendo

venerdì 24 settembre 2010

NAPOLI SABATO 25 SETTEMBRE 2010 : II° CONGRESSO NAZIONALE DEL PARTITO DEL SUD

II° Congresso 2010 Partito del Sud :
Sabato 25 settembre 2010
Inizio lavori ore 10,00
Hotel Majestic
Largo Vasto a Chiaia 68
Napoli

Siamo nel "salotto" di Napoli, vicino alle vie dello shopping, alla bella Piazza dei Martiri ed a due passi dalla fermata della metropolitana "Piazza Amedeo".
Consigliamo, se è possibile, di arrivare a Napoli con il treno e poi prendere la metropolitana (linea 2 in direzione Pozzuoli da Napoli Centrale e scendere appunto alla fermata di Piazza Amedeo), perchè in zona il parcheggio e' abbastanza difficile.

La scaletta della giornata sarà la seguente:

Mattinata riservata ai soli iscritti del Partito del Sud

Ore 10: accreditamento partecipanti

Ore 10.30: inizio dei lavori con saluti del Presidente Coord. Nazionale e del Segretario Organizzativo, situazione tesseramento e cassa

Ore 11: linea politica, prospettive future e prossimo incontro Palermo: "Stati generali del Sud"

Ore 13.30: pausa pranzo

Ore 15: ripresa lavori con ospiti esterni

Ore 15-16.30: interventi ospiti

Ore 16:30-18: interventi di chiusura dei tesserati, proposte, iniziative etc...

Ore 18.30: votazione / rinnovo cariche

Ore 19: chiusura dei lavori

Per il pernottamento le opzioni sono, oltre all'albergo che ci ospita per il convegno, i seguenti tre Bed&Breakfast sempre in zona:

B&B Cappella Vecchia 11 www.cappellavecchia11.it
V.co S.M. a Cappella Vecchia, 11 (Piazza dei Martiri) 80121 - Napoli
Email: info@cappellavecchia11.it Tel. +39 0812405117

B&B Napoliday www.napoliday.it
Vico Santa Maria a Cappella Vecchia, 11
80121 Napoli, Italia081 248 1106

Bausan Holiday B&B
Via Giovanni Bausan, 32
80121 napoli
081 195 66084
bausansholiday.com



giovedì 23 settembre 2010

Ma dove vanno i nostri soldi?


di Ivan Esposito


Ditemi voi: è plausibile che ogni napoletano spenda mediamente, ogni mese, € 50,00 al supermercato per prodotti industriali alimentari, igiene personale e igiene casa (latte, yogurt, pannolini, pannoloni, vino, bibite, acqua minerale, biscotti, detersivi, pasta, bagno schiuma, shampoo, schiuma da barba, lamette, conserve, olio, sale, zucchero, caffè, scatolame, merendine, formaggi ecc. ecc.)?
Diciamo che di questi 50 euro, 35 (il 70%) vanno ad operatori economici settentrionali (produttori, grossisti, colossi della grande distribuzione ecc.). Sui € 35 che vanno al Nord, possiamo calcolare un'Iva di € 5,83. Col federalismo fiscale, i tre quarti dell'Iva finiranno alla Regione.
In conclusione, ogni napoletano che spende € 50,00 al mese al supermercato, ne manda € 4,38 nelle casse delle Regioni del Nord. E visto che i napoletani sono più o meno un milione e mezzo (provincia inclusa), si può dire che ogni mese partono 6.500.000 euro dal nostro territorio per finanziare ospedali, assistenza domiciliare, asili nido, scuole, strade, turismo etc. in Toscana, Veneto, Emilia, Lombardia e compagnia bella.
Nel frattempo, la Campania è in crisi di liquidità, quindi ritarda gli stipendi dei lavoratori delle ASL, fa pagare i farmaci, aumenta i tiket sanitari, aumenta i biglietti del trasporto pubblico, aumenta l'IRPEF regionale, chiude il più importante museo della scienza d'Italia: Città della Scienza.
E noi, fessi (quando ci vuole, ci vuole!), stiamo ancora a dibattere se Bassolino sì/Bassolino no, Berlusconi sì/Berlusconi no. Come se destra o sinistra, sui temi politici reali, facessero una anche minima differenza.
Sabato prossimo, 25/9/10, non ci andate al supermercato ché fate guai.
Partecipate al Congresso del Partito del Sud, ore 15:30, hotel Majestic, Napoli.

Ivan Esposito Partito del Sud - Napoli

mercoledì 22 settembre 2010

Terzo incontro "Progetto Napoli"



by Meridionalismo

Ieri 20 Settembre 2010 si è tenuto presso la libreria Treves a piazza del Plebiscito, il terzo incontro preliminare del Progetto Napoli, la cordata che si pone come obiettivo di presentare alle comunali del capoluogo Campano un’aggregazione di tutte le forze meridionaliste esistenti al di fuori dei partiti nazionali.
All’incontro sono intervenuti esponenti di Cambiamo Napoli, Partito del Sud, Insieme per la Rinascita, Movimento cinque stelle, Terra dei Fuochi, la Questione Napoletana e Insorgenza Civile.
Mentre per quanto riguarda Insieme per la Rinascita, Partito del Sud e Cambiamo Napoli l’alleanza appare già coesa e proiettata verso una fase operativa, gli esponenti del Movimento cinque stelle hanno dichiarato che non essendo ancora stata definita la loro eventuale partecipazione alla tornata elettorale sono in una fase di osservazione dalla quale dipenderanno le loro future decisioni; hanno tuttavia tenuto a chiarire la notevole convergenza di idee e proposte col Progetto Napoli che fanno presupporre un’alleanza in caso di candidatura. Per Insorgenza Civile la questione appare più delicata in quanto la già avvenuta alleanza col PIN di Raffaele Di Monda, che nei manifesti affissi a Napoli è già indicato come candidato sindaco, ha sollevato perplessità nei presenti alla riunione per i quali la trattativa era ancora aperta tanto più la scelta del candidato a sindaco.
Numerosi i temi affrontati durante il dibattimento, in particolar modo è stato discusso l’argomento più delicato di ogni elezione: il programma elettorale. Il Presidente di Questione Napoletana, Francesco Floro Flores ha presentato una bozza di tale programma che ha ottenuto il consenso nei presenti e dalla quale poi dovranno venir sviluppati con maggiore minuzia di particolari le argomentazioni alle varie questioni poste in evidenza. I tempi non permettono ulteriori tentennamenti, è probabile che i lavori partiranno a breve con i 4 gruppi (Partito del Sud, Cambiamo Napoli, Questione Napoletana e Insieme per la rinascita) che hanno già deciso con maggiore sicurezza di portare avanti questo ambizioso progetto rimanendo in ogni caso disponibili ad eventuali alleanze con gli altri soggetti le cui posizioni non appaiono indirizzate con certezza in questa direzione.
Tutti i prossimi aggiornamenti su: http://www.meridionalismo.it/

Spesa pubblica, al Nord più risorse che al Sud!

dedicato alla Lega e a chi continua a menarla....

Nel corso del 2008 lo Stato spende nelle regioni del Nord 87,3 miliardi di euro; al Mezzogiorno, invece, destina 85,1 miliardi di euro. E' quanto emerge dai dati resi noti dalla Ragioneria dello Stato e riferiti alla spesa centrale regionalizzata. In pratica, gli esperti del Governo ripartiscono il bilancio statale in base ai luoghi dove avvengono i pagamenti. Alla Campania vengono imputati circa 22,7 miliardi di euro. Il carico pro-capite, per ogni cittadino campano, è pari a 3.914 euro, rispetto a una media italiana di 3.820 euro. La regione dove lo Stato spende di più è il Lazio, con 34,3 miliardi di euro.

Fonte: Il Denaro

martedì 21 settembre 2010

I cento "uomini di ferro" e la rivoluzione meridionale




Il Partito del Sud supera i cento iscritti e sta costruendo nei fatti la base del movimento meridionalista che vuole portare a compimento la "rivoluzione meridionale" auspicata da Guido Dorso. Ovviamente parliamo di una rivoluzione pacifica, con metodi democratici e non violenti, ma che finalmente renda questo nostro paese piu' libero, piu' giusto e piu' solidale e soprattutto piu' uguale nei suoi territori per possibilità e per sviluppo, superando una situazione coloniale del Mezzogiorno che dura da quasi 150 anni. Preferiamo questa strada piuttosto che il solo urlare sulla rete slogan o proposte di indipendentismo vaghe e inconcludenti, vogliamo essere un movimento dalla parte del popolo e per il popolo meridionale, senza richiuderci nel ghetto dell' "azione culturale" e della sola diffusione della verità storica. Quest'ultima, come tutti quelli che ci seguono sanno benissimo, e' alla base del nostro movimento meridionalista ed identitario ma secondo noi deve essere accompagnata da ricette moderne e praticabili per la nostra terra ed il suo futuro, altrimenti rimane uno sterile esercizio "pseudo-intellettuale" e territorio di inutili diatribe sui dettagli della verità storica sul cosidetto "risorgimento" (che per noi e' stato tale solo per il Nord...)per dividersi in gruppi e gruppetti. Organizzare un grande movimento, farlo crescere con la partecipazione dei suoi iscritti, queste le nostre priorità per formare la nuova classe dirigente. Molti altri movimenti meridionalisti, che hanno sempre gli stessi leader da anni, non capiscono che e' il momento di cambiare passo e soprattutto cambiare metodi, meno personalismi e meno approssimazione nell'organizzazione sono necessari ed improcrastionabili. Alcuni compatrioti li abbiamo persi per strada, forse perche' erano incapaci di lavorare in squadra e troppo concentrati sulle loro personali voglie ed aspirazioni, molti di piu' ne abbiamo acquistato e ne stiamo acquistando e credo che avere sezioni e referenti del Partito del Sud nelle maggiori città italiani come Napoli, Roma, Palermo, Torino e Milano sia una chiara dimostrazione di crescita. Le prossime tappe saranno il congresso di Napoli il 25 settembre prima e l'incontro di Palermo poi, noi siamo pronti a discutere delle possibilità di crescita con gli amici siciliani e con gli altri movimenti meridionalisti e sicilianisti che confluiranno nel nostro movimento e/o con quelli che vorrano fare con noi accordi di tipo confederativo o di altro tipo; essenziale e' chiarirsi da subito su obiettivi, linea politica e regole condivise. E così, da uomini liberi, troveremo la nostra strada e la "rivoluzione meridionale" avrà finalmente inizio.
Avanti SUD!

Enzo Riccio
Segr. Org. Nazionale PARTITO DEL SUD

lunedì 20 settembre 2010

Centro Nucleare del Garigliano : un mostro che genera mostri



"Questo video andrà in onda su CurrentTv di Al Gore, ormai ha raggiunto le 70 mila visite. Il Governo Berlusconi vorrebbe portare le scorie in questo sito nucleare, noi diciamo che la sede piu' appropriata sia quella di Arcore, ove ha la residenza il Primo ministro italiano!"
Antonio Ciano

Federico Salvatore : " Il Monumento"





"Il sistema risorgimentale sta implodendo e con esso i partiti di destra, di centro e di sinistra che prendono linfa dall'ideologia massonica che li ha generati. In 150 anni hanno desertificato il Sud, fisicamente ed economicamente. Quella che chiamano economia italiana è solo tosco-padana, le industrie che contano stazionano al nord, e così la Finanza, le compagnie di assicurazioni, quelle telefoniche, la piccola industria, quelle mediatiche nazionali ( Mediaset e La7), e soprattutto le banche, tutte appartenenti alla casta padana, stanno affamando anche gli agricoltori, che sono costretti a vendere i loro terreni alle vinicole padane."
Antonio Ciano

domenica 19 settembre 2010

Si è ripetuto il miracolo di San Gennaro. Sepe : "non c'è più pane nè speranza!"



Alle 9.22 di questa mattina dall'altare della cattedrale l'arcivescovo di Napoli ha dato l'annuncio della liquefazione del sangue del santo. E nell'omelia ha lanciato l'allarme: "Siamo arrivati ad un punto di svolta: niente è scontato". Poi ha ricordato la tragedia di Castel Volturno, l'uccisione del sindaco Vassallo. Infine un pensiero alle vittime degli incidenti sul lavoro
"Napoli ha sempre vissuto di pane e di speranza. Ora sembra che siamo arrivati ad un punto di svolta: niente è scontato, né il pane né la speranza. Come è potuto accadere?", ha detto l'arcivescovo di Napoli nel corso dell'omelia subito dopo aver annunciato che il miracolo si era ripetuto.


Vorremmo dire al Cardinale Sepe che abbiamo più d'un'idea sul come e il perchè siamo arrivati a questo punto....
Lo ringraziamo per la sua attenzione e - come dice Saviano - prendendo a spunto il miracolo di San Gennaro che "questa città deve aggrapparsi al soprannaturale e al magico", tranqillizziamo entrambi che ci stiamo attrezzando per organizzare risposte e proposte concrete!

Partito del Sud - Napoli

sabato 18 settembre 2010

Bacchetta il Sud ed avrai il Nord!



di Lino Patruno


Il ministro Renato Brunetta sa come finire sui giornali. Basta dire, come giorni fa, che Napoli è un «cancro etico e sociale ». Anzi che «se non avessimo la Calabria, la conurbazione Napoli-Caserta, o meglio se queste zone avessero gli stessi standard del resto del Paese, l’Italia sarebbe la prima in Europa». Detto dal buon maestro a un corso di formazione del PdL, cioè imparate che è così. E traetene il conseguente disprezzo per i meridionali. La soluzione? Ma naturalmente il federalismo, la medicina per tutti i mali italiani. L’avessero detto a Lippi, con un po’ di federalismo sarebbe arrivato in finale ai Mondiali di calcio.Il bello è che i meridionali potrebbero anche concordare che se la sottospecie napoletana-casertana- calabrese fosse diversa, farebbero sfracelli. Anzi che se l’Italia fosse solo il Nord, sarebbe più ricca della Germania. Ciò che purtroppo molti meridionali e quasi tutti i settentrionali non sanno è che il Nord non sarebbe così ricco se non ci fosse il Sud. Perché la maggiore ricchezza del Nord si basa sulla minore ricchezza del Sud. Non diciamo sfruttamento, che sarebbe troppo comunista. Ma, per esempio, non si farebbe l’alta velocità ferroviaria al Nord se non si sopprimessero quattro treni al Sud come avvenuto. Non sono redditizi, hanno pensosamente spiegato. Ma anche ciò che si ricava e non si spende al Sud serve a costruire linee da 300 all’ora lassù.Perché, piaccia o non piaccia al ministro Brunetta, l’Italia è una rete. E visto che il Sud più inguaiato di così non può essere, se si spezza la rete non si sa dove va a finire anche il Nord. Sud mercato dei loro prodotti. Sud dove vincere gli appalti ma non perché sono più bravi ma perché hanno dimensioni aziendali che al Sud non ci sono. Sud dove mandare i loro rifiuti più pericolosi. Sud dal quale hanno preso per decenni la manodopera a basso costo evitando i più fastidiosi immigrati stranieri. Sud dove vengono a fare le vacanze quando non ne possono più anche di se stessi. Sud dal quale, scandalosamente parlando, arrivano quei soldi della mafia che in Cilento ammazza un sindaco ma in Brianza investe procurando ricchezza senza che risultino inequivocabili rip ulse. Non c’è un Nord senza un Sud, siamo un Paese innervato così, anzi ci si scusi il «siamo». Come un industriale (polentone) che al maggiordomo (terrone) che apriva la finestra e diceva «oggi abbiamo bel tempo» rispose: «Abbiamo? Non siamo mica soci».Allora il Sud maggiordomo va periodicamente bacchettato. E la colpa è sempre della classe politica meridionale. Che, per dirne un’altra, fa costruire dove non si dovrebbe provocando le alluvioni. Vero,ma le leggi che non tutelano il territorio non le fanno al Sud. Comunque quelli sono sindaci da mandare in galera, e ce ne sono di patibolari. Ma i servizi pubblici insufficienti (dai treni appunto, alle strade, all’amministrazione) non dipendono dallo Stato? I servizi che influiscono sulla vita civile, un divario non meno grave di quello economico.Forse c’è bisogno di maggior coordinamento fra ministri se è vero che negli stessi giorni Tremonti ha detto che al Sud ci vuole più Stato, altro che federalismo. Anzi egli rifarebbe la Cassa per il Mezzogiorno. Quello Stato che ora si fa sentire molto di più contro la criminalità, a conferma che deve spiegare dove era prima. Senza contare che tutte le stragi impunite degli ultimi decenni portano a Roma. E Stato che da un lato dice di dare soldi, dall’altro li dà con tale lentezza e tali difficoltà che quando arrivano ne servono il doppio e così via in un pozzo senza fondo. E poi questa classe dirigente meridionale. Assolverla, mai, sarebbe complicità. Anzi dovrebbe pagare i danni. Ma lavora dove tutto è un problema, se al Nord possono pensare ai fiori nelle aiuole qui devono pensare alla gente che non ha casa e lavoro. Così più spendono, più sono votati: un ammortizzatore sociale. Anzi col federalismo «fai da te» saranno ancora più succubi della pressione, a cominciare da quella della malavita. Tutto il contrario della riduzione della spesa. Ha ragione chi ha scritto in questi giorni che troppo spesso vivere al Sud è un atto d’amore.Ma, come si dice al Sud, non si può continuare a vivere alla scusa di Cristo, con tutto contro. E poi, in 150 anni di Italia unita, è possibile che ci siano state sempre classi dirigenti colpevoli di ogni peccato, compreso lo stecchino per pulirsi i denti in pubblico? Quando non si sa che dire, dàlli all’amministratore locale, funziona sempre. Eppure sono stati sia di destra che di sinistra, ci deve essere un virus ambientale. Ché quando anche l’amministratore brutto e cattivo (nonché un po’ ladro) non funziona, c’è sempre il federalismo. Su cui si può anche filosofare, ma pensando prima a ciò che andava fatto al Sud e non è stato fatto come dice Tremonti. Proprio la debolezza di memoria che conviene per tenere il Sud sempre in castigo.

venerdì 17 settembre 2010

Cartelli contro Brunetta nei negozi e pizzerie napoletane!


La risposta napoletana non s'è fatta attendere....

L’associazione bed and breakfast campano mette a disposizione il pernottamento premio per chi tira pomodori a Brunetta. Preparata la lista dei nemici di Napoli e del sud.“Dopo i leghisti in questo locale non è ben accetto neanche il Ministro Brunetta, noto nemico di Napoli e del sud”. Questo è il nuovo cartello che alcuni locali napoletani, già protagonisti prima dell’ estate di una dura polemica contro la Lega, stanno cominciando ad esporre in queste ore tra cui la storica pizzeria Sorbillo ai Tribunali e Napolimania a Via Toledo.“Stiamo realizzando – spiega il commissario regionale dei Verdi Francesco Emilio Borrelli che assieme a Gino Sorbillo ed Enrico Durazzo ha messo in campo questa nuova iniziativa contro il Ministro Brunetta – l’ albo degli uomini che odiano Napoli, Caserta ed il sud. Queste persone non saranno più ben accette da noi. Ovviamente in cima alla lista ci sono Bossi. Brunetta, Borghezio, Calderoli e Salvini. Quest’ albo sarà esposto in tanti negozi ed edifici napoletani e chiederemo di affiggerlo anche nelle scuole e nelle Università napoletane come risposta alla vergognosa scuola pubblica leghista di Adro”.“L’ associazione Bed and Breakfast della Campania – continua Borrelli – ha offerto dei pernottamenti gratuiti ai cittadini, non campani, che per primi tireranno dei pomodori od altri ortaggi addosso a Brunetta o ai leghisti come reazione ai loro continui e vergognosi insulti”.“Sto verificando – spiega Enrico Durazzo di NapoliMania – con degli avvocati se posso fare causa a Brunetta su quello che ha detto contro di noi napoletani. Paragonarci ad una delle malattie più brutte che possa esistere è stata una vera bassezza”.“Non voglio i soldi di questa gente. A noi non servono i Ministri che ci insultano – spiega Gino Sorbillo dell’ omonima pizzeria – ma i politici che risolvono i problemi di Napoli e del sud che spesso si trascinano da decenni”.“Anche i malati di cancro – conclude Borrelli dei Verdi -sono indignati per le parole di Brunetta che ha utilizzato la loro malattia per fare propaganda politica”.

giovedì 16 settembre 2010

il Memorandum


rubrica settimanale di notizie flash, curiosità, commenti

a cura di LEUVIAN


GHEDDAFI 1 : Abbiamo dovuto sorbirci lo show messianico del colonnello libico con le panzane filosofico/religiose ad uno stuolo di vallette italiane pagate 70 euro a testa per ascoltare la sceneggiata del suo indottrinamento. Della serie : "gli unti del Signore!". Non ci bastava il nostro!
Chissà perchè non ci si rende conto che gli "unti" servono a loro stessi e non di certo al popolo!


GHEDDAFI 2 : Non si riesce a comprendere il perchè di tanta disponibilità, tolleranza, ecc...verso il leader libico da parte italiana. E va bene lo show, e va bene non si sa quanti migliaia di dollari ancora per risarcirlo del colonialismo del ventennio, e va bene la sottovalutazione dell'attacco con tanto di spari ai pescatori in mare,....ma non è che il tutto coincida per caso con interessi economici di affari fra leader? Della serie : pensar male non è un bell'esercizio, ma la storia ci insegna che spesso ci si prende. Fosse questo il caso?


Roma sarà anche ladrona ma non quando finanzia con 800.00 euro la scuola privata della moglie di Bossi! La Gelmini evidentemente, pur se la cifra non è risolutiva per altri grossi problemi, non lo ritiene uno spreco e un investimento migliore rispetto a quello di garantire con quell'importo la sopravvivenza per un anno ad una decina di precari! Della serie : "meglio a noi che a voi".


Partono in questi giorni i primi tavoli per discutere i decreti attuativi sul federalismo proposto dalla Lega. La preoccupazione (essenzialmente nostra) è di studiare per modulare la cosa e renderla appunto attuativa e sostenibile in ispecie per le regioni del Sud. Già ma a quei tavoli, per rendere il tutto credibile, dovrebbero esserci esperti e conoscitori della situazione e delle problematiche meridionali. Ebbene ci sarà, unico e solo, un certo avv.to Compagna, figlio d'un famoso e defunto politico meridionale del dopoguerra. Il signore vive però, ahinoi, da sempre a Roma. Della serie : "giusto perchè non si dica..." sperando di quando, da piccolo, il papà gli abbia raccontato qualcosa del Sud. La competenza, diamine, è la competenza!


Era il pregiudizio più infame, quello che sembra oggettivo, numeri alla mano. Serviva a giustificare le gabbie salariali, la sottrazione di fondi al Sud: tanto la vita costa meno!, dicevano i leghisti di ogni partito. Falso. Paragonando prodotti identici, la nostra spesa è più cara, con buona pace dell'Istat e altre veline. Onore al giornalista Marco Esposito che lo ha detto (e dimostrato) da tempo!
(Ivan Esposito)

lunedì 13 settembre 2010

La nostra e mail a Brunetta circa il suo rifiuto a scusarsi



Il ministro Brunetta, inondato di proteste per le sue infelici frasi su Campania e Calabria, s'è rifiutato di chiedere scusa - come da richieste (dettate da un umanissimo moto di reazione) degli amici d'INSIEME PER LA RINASCITA ed altri.

Abbiamo delle nostre idee in proposito ed abbiamo scritto a Brunetta al suo http://www.renatobrunetta.it/contatti/ inoltrandogli una nostra e mail.

Se volete potete scrivergli anche voi...


"Egregio ministro,
abbiamo letto che s'è rifiutato di chiedere scusa per le sue frasi su Campania e Calabria di questi giorni. Ha aggiunto che sono polemiche provinciali, dove lascia intendere che Campania e Calabria sono lontane provincie che devono solo tenersi i rimbrotti e imparare a non protestare. Bell'esempio di democrazia di quest'Italietta che in 150 di malgoverni ha ridotte così terre fra le più floride d'Europa. Sappiamo perfettamente il peso e la colpa di governi locali, ma che sono fatti da meridionali iscritti ai Vostri partiti. Nella sostanza Letta del Pd e Lei dite le stesse cose, tranne che lui le ha detto solo in un modo un pò più soft e meno inelegante. Per noi destra e sinistra sono solo "indicazioni stradali". Intendevamo dirLe che non riteniamo opportuno Lei si scusi, in quanto lo fa chi è accreditabile di sincera autocritica e presumibile di non incorrere in errori simili in futuro. Non è il suo caso. Lei è senza speranza, è una guerra persa, è come chiedere ad un noto ladro di pentirsi e scusarsi per un furto. Lei non solo non è ipocrita come rivendica è anche portatore d'una dose enorme di cialtroneria che assume i connotati del record visto le piccole dimensioni che la contengono. La cosa gli è stata chiesta in buona fede da chi è stato giustamente colto da un moto d'orgoglio identitario e senso d'appartenenza, ma anche per essere portatore di scuse bisogna avere un qualche ruolo che non intendiamo riconoscerLe.

Stia tranquillo che Vi spazzeremo dalle nostre terre e troverà imbarazzante anche venire nella sua splendida casa campana che non ha esitato a edificare in una terra cancerogena.

Avrà presto notizie del Partito del Sud (quello vero!) che potranno turbarla ammesso che sentimenti umani trovino spazio per albergare in un contenitore tanto ridotto.


Partito del Sud - Napoli

domenica 12 settembre 2010

Riceviamo da Gigi Di Fiore l'anticipazione del libro "Gli ultimi giorni di Gaeta"



Riceviamo dall'autore Gigi Di Fiore, tramite Antonio Ciano, l'anticipazione del libro "Gli ultimi giorni di Gaeta", contenente una scheda con una sintesi descrittiva del libro, note sull'autore , due date sulle presentazioni, ampi stralci dell'introduzione, con citazione del sindaco Raimondi ; il tutto per gentile concessione della Rizzoli.
Nel postare il materiale ricevuto ringraziamo Gigi Di Fiore per la preferenza che ha voluto accordare al nostro blog ed auguriamo al libro , che sarà distribuito e posto in vendita in tutte le librerie della penisola dal 15 settembre, le migliori fortune editoriali per un'opera che , come nel caso di "Terroni" di Pino Aprile, ha la "missione" di risvegliare le coscienze di tutti i meridionali, diffondendo una pagina storica da sempre negata nelle scuole e non solo.
Pagina di storia che è luminosa per i nostri avi, che seppero resistere all'invasore piemontese coprendosi di gloria durante l'assedio di Gaeta del 1860/61, e proprio per questo da allora sempre negata.
Ricordando che domani 13 settembre sul quotidiano Il Mattino sarà pubblicata una lunga intervista con Gigi Di Fiore, invitiamo tutti ad acquistare, leggere e diffondere questo libro di verità storica.
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Gigi Di Fiore
GLI ULTIMI GIORNI DI GAETA
l'assedio che condannò l'Italia all'unità
pagine 354
€ 20Rizzoli
IL LIBRO
cento giorni di storia italiana meno raccontati nei libri scolastici: è l'assedio di Gaeta, che segnò la fine del regno delle Due Sicilie e l'annessione del sud al resto dell'Italia. Quei tre mesi restano invece il simbolo di un'annessione nata male, con due eserciti regolari a farsi guerra: quello piemontese del nord e quello napoletano del sud. Una vicenda che costò oltre mille morti con tantissime vittime tra i civili rimosse dalla storia ufficiale.Nel saggio di Gigi Di Fiore, attraverso nuovi documenti e testimonianze soprattutto di parte piemontese, attraverso uno stile raccontato c’è la narrazione della vita quotidiana nei due schieramenti contrapposti, le descrizioni di personaggi anche minori, aneddoti. Ma soprattutto, il dettaglio delle sofferenze dei civili e dei danni subiti dalla città di Gaeta in tre mesi di impietoso bombardamento. L'ultima resistenza dello stato delle Due Sicilie, allora ancora riconosciuto da tutte le diplomazie mondiali, in un testo che ne approfondisce e racconta tutti i dettagli, con una bibliografia di ben 8 pagine. “Abbiamo avuto conquistato alla causa l’efficacia dei cannoni Cavalli a lunga gittata” scrisse Cialdini, in un documento inedito, alla fine dell’assedioNei nuovi documenti del ministero della Guerra, citati nel testo, si ritrova proprio la conferma dell'uso sperimentale fatto dei micidiali cannoni Cavalli a lunga gittata a Gaeta, sulla pelle dei militari borbonici e dei civili gaetani. Un uso su cui vengono spese parole entusiaste, come di una nuova arma da perfezionare sempre più per il futuro. Una specie di "bomba atomica" dell'epoca per spezzare i residui di resistenza dell'esercito di Francesco II di Borbone. E poi, nelle cifre finali dei comandi piemontesi, i costi di tanto impegno di uomini e mezzi: 25 milioni per espugnare Gaeta.Il libro si compone di Introduzione - Prologo - 12 capitoli - 3 appendici, più due grandi foto d’epoca sull’assedio nei riguardi di copertina.
L'AUTORE : Gigi Di Fiore, inviato speciale del Mattino di Napoli in passato redattore al Giornale di Montanelli, ha ottenuto nel 2001 il premio Saint Vincent per il giornalismo. Ha scritto diversi saggi su due temi principali: Risorgimento-fine regno delle Due Sicilie-brigantaggio; criminalità organizzata. Il suo testo "1861 - Pontelandolfo e Casalduni un massacro dimenticato", pubblicato nel 1998 e oggi introvabile, viene citato da tutti gli autori successivi che si sono occupati di quell'eccidio (Pino Aprile compreso). Vincitore del premio Pedio per la ricerca storia, del Landolfo d'oro per gli studi sull'eccidio del 1861. Il suo libro "Controstoria dell'unità d'Italia", edito da Rizzoli nel 2007, è stato più volte ristampato ed è stato vincitore del premio Melfi, nonché finalista del prestigioso premio Aqui terme storia. Sui temi della storia del sud, ha scritto anche per la Utet nel 2004 "I vinti del Risorgimento" e per Grimaldi il romanzo "Gli ultimi fuochi di Gaeta". Sulla camorra, ha pubblicato molti testi a partire dal 1993, qualcuno adottato anche all'università di Napoli.
PRESENTAZIONI- La prima presentazione del libro sarà fatta alla Fnac di Napoli, in via Luca Giordano al Vomero, con il professore Luigi Musella docente di storia contemporanea all’Orientale di Napoli, ed il vice direttore del Mattino Federico Monga giornalista di origini piemontesi.- La presentazione più attesa sarà invece il 6 novembre, nella naturale cornice degli eventi narrati: Gaeta.
Pubblicato da : NON MI ARRENDO
Fonte : www.partitodelsud.blogspot.com

PINO APRILE su Brunetta :

Pino Aprile :

"Tal Brunetta dice che Napoli e Caserta sono un cancro per l'Italia. Il peggior cancro d'Italia sono Brunetta e brunettisti che concorrono a tener fuori dal rischio-carcere i loro benefattori, con decine di immonde leggi “personalizzate”. Il Paese migliorerebbe molto più senza di loro, la loro arroganza, la loro doppia morale (oddio, do...ppia... intanto è da dimostrare che ne abbiano una, viste le loro compagnie) ! "

sabato 11 settembre 2010

Tanta cialtroneria racchiusa in così piccole dimensioni! Un record!


IL MINISTRO BRUNETTA "AFFONDA" NAPOLI: "UN CANCRO SOCIALE, CULTURALE, ETICO DOVE LO STATO NON C’E’ PIU’, LA POLITICA NON C’E’ PIU’, LA SOCIETA’ NON C’E’ PIU’.."

sabato 11 settembre 2010

Il Ministro Brunetta ieri sera ha rilasciato le seguenti dichiarazioni:

" NAPOLI E’ UN CANCRO SOCIALE, CULTURALE, ETICO DOVE LO STATO NON C’E’ PIU’, LA POLITICA NON C’E’ PIU’, LA SOCIETA’ NON C’E’PIU’. UNA SOCIETA’, UNA CULTURA, UNA CLASSE DIRIGENTE SE NON MORTA, TRAMORTITA. SENZA CALABRIA E CAMPANIA L’ITALIA SAREBBE IL PRIMO PAESE D’EUROPA"

Incredibile come in un uomo (si fa per dire!) di dimensioni così ridotte si possa racchiudere tanta cialtroneria!
Senza questi politici, e governi come quello di cui fa parte Brunetta, Campania e Calabria di certo non sarebbero in queste condizioni.
La causa del cancro sono loro, anzi loro sono il cancro.
Senza quest'Italia queste regioni sono state tra le più floride d'Europa.
Questa è la verità!
CIALTRONI!

Andrea Balìa - Partito del Sud Napoli

giovedì 9 settembre 2010

Intervista ad Andrea Balìa (Partito del Sud) su "la Discussione" quotidiano politico nazionale oggi 09/09/2010




giovedì 09 Settembre la Discussione p. 5

IL PARTITO DEL SUD: POCHI VOTI MOLTA SPAVALDERIA
La penetrazione dei lumbard non ci fa paura

«La penetrazione della Lega Nord al Sud
non ci spaventa, al contrario sarà un’occasione
per chiarire meglio le rispettive posizioni».
A parlare è uno dei dirigenti nazionali del
Partito del Sud - Alleanza Meridionale, Andrea
Balia che rincara la dose: «Per quanto ci
riguarda continueremo a portare avanti le nostre
battaglie in difesa delle istanze dei cittadini
del Sud». Nessuna competizione o concorrenza?
Il nostro interlocutore risponde con
grande determinazione: «L’obiettivo che, come
partito, ci siamo ripromessi di perseguire è duplice:
da un lato, infatti, riteniamo che sia giusto
dare vita ad un’azione politica seria che miri
a colmare il divario che si è venuto a creare
con le regioni del Nord, dall’altro vogliamo
che il Mezzogiorno abbia una reale rappresentatitvità
politica».
Il 25 settembre prossimo a Napoli, in un noto
albergo del centro cittadino, si terrà il Congresso
nazionale del Partito del Sud alla presenza
del presidente Antonio Ciano, assessore
al demanio al Comune di Gaeta e di altri esponenti
del mondo dell’associazionismo e dei
movimenti che si proclamano meridionalisti.
«Tra ottobre e novembre - conclude Balia - daremo
vita agli “Stati generali del Sud” attraverso
la creazione di una struttura stabile più imponente
e di maggiore rappresentatività sul
territorio, nel quale convergeranno anche altre
forze che si proclamano meridionaliste».

carmine alboretti
Fonte : www.ladiscussione.com

Intervista di Beppe De Santis a TMO Gaeta (ultima parte)



L'ultima ed esplicativa parte dell'intervista di Antonio Ciano a BEPPE DE SANTIS per TMO Gaeta. Programmi ed obiettivi.

martedì 7 settembre 2010

150 anni fa entrava Garibaldi a Napoli, finiva il Regno e la "Piedigrotta"



7 Settembre 1860, sfilata del “dittatore” in cattiva compagnia

di Angelo Forgione


7 Settembre 1860: la “ Piedigrotta”, anche festa nazionale delle Due Sicilie, è in pieno svolgimento quando, al culmine della risalita della penisola da parte dei “mille garibaldini”, Re Francesco II di Borbone lascia Napoli per evitare sofferenze al suo popolo. Nello stesso giorno, mentre il Re delle Due Sicilie è in navigazione verso Gaeta, laddove organizzerà l’ultima difesa del Regno, entra a Napoli Garibaldi che si reca a portare omaggio alla Madonna per simpatizzare coi napoletani. Quella data è da considerarsi a tutti gli effetti come l’inizio del potere camorristico in città.
Le sommosse in Sicilia e le pressioni di Inghilterra e Francia sotto la spinta delle massonerie avevano convinto Francesco II a ripristinare la costituzione del 1848 e a promulgare un’amnistia che restituiva la libertà a un gran numero di camorristi. La camorra di allora non era quella di oggi, potente e ramificata, ma un’attività dedita ad affari di quartiere. Francesco II nominò Ministro di Polizia Liborio Romano, un liberale pugliese, che subito dopo l’incarico contattò in segreto l’amnistiato capintesta della camorra Salvatore De Crescenzo, detto “Tore ‘e Criscienzo”, chiedendogli di radunare tutti i capi-quartiere della città affinchè gli facessero visita. Si trattò di un’assemblea in cui si sancì il primo caso di connivenza tra Stato e malavita organizzata proprio sul nascere della nazione unita. Liborio Romano, corrispondente di Cavour, avrebbe favorito l’ingresso di Garibaldi per poi diventare Prefetto mentre il camorrista “Tore’e Criscienzo” sarebbe divenuto Questore a capo della guardia cittadina costituita per intero da malavitosi col compito di garantire l’ordine pubblico in una città in fermento.
I camorristi assoldati dalla nascente nazione si distinguevano da una coccarda tricolore appuntata sul cappello. Seguirono giorni di tumulti e assalti ai commissariati napoletani per distruggere gli archivi; coloro che si opponevano venivano considerati nemici della patria e ricevevano bastonate.
Il 7 Settembre 1860, dunque, Garibaldi entrò in Napoli a bordo del treno borbonico, sotto l’occhio attento delle guardie camorristiche. In testa al corteo che seguiva la carrozza del “dittatore delle Due Sicilie” figurava proprio il questore capintesta “Tore ‘e Criscienzo”. Via Marina, Maschio Angioino, Largo di Palazzo (Plebiscito) e breve discorso. Poi su per Via Toledo fino a Palazzo Doria D’Angri dal quale si affacciò e ne prese possesso come dimora. Il giorno seguente il Generale si recò a far visita alla Madonna di Piedigrotta attraversando in parata la Riviera di Chiaia. Per volontà divina, Garibaldi, il ministro “doppia faccia” Liborio Romano e tutti i camorristi di guardia furono accolti da un tremendo temporale che inzuppò il corteo alla volta del santuario.
Quella dell’anno seguente fu l’ultima Piedigrotta, organizzata dal luogotenente Generale Enrico Cialdini, uomo impegnato in quel periodo a massacrare migliaia di meridionali patrioti tacciati per questo col marchio di briganti. I Savoia, tra i tanti demeriti, ebbero anche quello di sospendere la festa nel 1862 dopo aver decretato nel Febbraio di quell’anno la soppressione di tutti i conventi e la confisca dei beni mobili e immobili della chiesa. Fu coinvolto ovviamente anche il santuario di Piedigrotta i cui canonici furono liquidati con un piccolo vitalizio.
Finiva così la Piedigrotta, finiva Napoli Capitale. Quella che riprenderà anni più tardi non sarà più la grande festa nazionale che i visitatori del “Gran Tour” si recavano un tempo a vivere di persona.

Una "pernacchia" vi seppellirà!

ADDETTI DISCARICHE : PROTESTA CON PERNACCHIO COLLETTIVO!

Forse si sono ispirati a Eduardo De Filippo, protagonista di un episodio del celebre film "L'oro di Napoli" di Vittorio De Sica: da lui si recava la gente per chiedere ogni sorta di consiglio. In quel caso insegnava la tecnica per un pernacchio perfetto a un gruppo di abitanti che non ne potevano più dei soprusi di un duca. In piazza Matteotti, nel centro di Napoli i lavoratori delle discariche hanno fatto sentire, un pernacchio collettivo, dedicato, hanno spiegato gli organizzatori, " a tutti coloro che hanno gestito i rifiuti dal 1993 ad oggi ed hanno venduto la propria dignità per denaro o potere". A manifestare sono gli aderenti alle organizzazioni sindacali Confsal - Sindacato Azzurro - Fesica - Faila - Confaila -Slai Cobas - Cesil e Rdb.

Fonte : Repubblica.it

domenica 5 settembre 2010

Intervista a Gigi Di Fiore : un serio revisionismo sulle vicende risorgimentali



le verità sottaciute sul mito risorgimentale
Fonte : youtube.com

Insulti razzisti : "Vattene a lavorare, terrona, a zappare la terra!"

E questo sarebbe un paese seriamente unito?

MANIAGO (PN) – Non sembra vero, ma l’episodio accaduto in Friuli durante il weekend ci fa tornare indietro di qualche secolo. A Maniago, in provincia di Pordenone, una docente precaria palermitana, Maria Carmela Salvo, sta facendo da cinque giorni lo sciopero della fame contro i tagli della Gelmini. Seduta all’interno della sua auto, nella centralissima piazza Italia, ormai con il fisico debilitato, sopportando il freddo e soprattutto la fame, la donna non si aspettava di ricevere, anziché comprensione, insulti razzisti del tipo: “vattene a lavorare, terrona, a zappare la terra”!

Forse sarebbe stata meglio una “manganellata” di un celerino e non un’offesa così brutale e gratuita.Tutto è successo venerdì sera, quando all’auto della donna si sono avvicinati alcuni abitanti di Maniago e, dopo aver bussato ai vetri appannati della Toyota, hanno rivolto le pesanti accuse razziste. Maria Carmela, con tutta la sua dignità, non si è smossa ed ha semplicemente risposto: “se avessi la terra lo farei . Sono emigrata da Palermo per trovare lavoro”. Immediata è arrivata la solidarietà dei colleghi, da Palermo fino al Friuli, e anche dei sindacalisti della Gilda di Treviso che, appresa la notizia, si sono immediatamente precipitati in piazza Italia per offrire il loro appoggio. Intanto Maria Carmela, 55 anni, con alle spalle più di 25 come precaria, continua la sua protesta e le sue condizioni di salute sono sempre più instabili, tanto che ieri è intervenuta un’ambulanza che ha portato la donna all’ospedale Spilinbergo per monitorare i suoi parametri vitali. Ma lei non si è per nulla allarmata e ha affermato: “«Non mollerò fino a quando il fisico regge! Non mi muoverò, finché il ministro dell’Istruzione non mi convocherà a Roma». Dunque non basta la territorialità dei confini per fare l’Italia, mancano ancora, dopo 150 anni, gli italiani!


Fonte : "Info oggi"