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giovedì 14 agosto 2014

PONTELANDOLFO 14 agosto 1861



Antonio Ciano, nel 1996 pubblicò “I Savoia e il massacro del sud”. Fu subito best seller. 

Per la prima volta,dopo Il De Sivo e Alianello, si parlava dell’eccidio di Pontelandolfo e Casalduni; questa volta,però,  Ciano ne ha descritto dettagliatamentre e, in modo cronologico, gli avvenimenti che portarono i savoiardi a massacrare le due città sannite. 
Da allora tanti giornalisti e scrittori hanno attinto alla cronaca degli avvenimenti fatta da Ciano.Lo scrittore gaetano ha dato dignità al Sud, ha chiamato criminali di guerra i piemontesi,ha chiamato  partigiani i contadini chiamati briganti dagli invasori. Difendevano la loro Patria di allora: il Regno delle Due Sicilie e le loro donne, spesso violentate dalla truppa.

 Il criminale di guerra Enrico Cialdini, dopo aver massacrato Gaeta con 160 mila bombe, causando la morte di ben 4000 persone tra civili e militari, oltre ad aver rasa al suolo la città tirrenica, indirizzò la sua mania di distruzione verso il Sannio. L'eccidio di Pontelandolfo è stato descritto giorno per giorno dal sottoscritto nel libro " I Savoia e il massacro del Sud", edito dalla Gandmelò nel 1996. Fino ad allora nessuno ne parlava. Lo scorso anno lo Stato ha chiesto scusa alla città sannita. Oggi tutti ne parlano. Abbiamo subito processi, siamo stati vituperati, sbranati dalla ciurma irregimentata al potere costituito. Pontelandolfo è solo un simbolo, ma stragi sono state perpretate in tutta Italia dal regime monarchico sabaudo. Questa repubblica,se vuole diventare civile, deve prima di tutto condannare senza mezzi termini quella monarchia infame. Deve cancellare tutte le leggi e decreti legge di quel periodo, tra i più neri della storia d'Italia. Finchè le istituzioni repubblicane festeggiano coloro i quali hanno commesso crimini contro l'umanità, al Sud come al Nord della penisola, non saremo mai promossi tra le nazioni civili.

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